Da alcuni anni per intervenire su tumori dell’ipofisi (adenomi) si utilizza un approccio mininvasivo attraverso le cavità nasali con l’utilizzo di un endoscopio rigido, questa metodica è disponibile anche in Sardegna, nell’Azienda ospedaliera Brotzu, grazie alla collaborazione tra Neurochirurgia e Otorinolaringoiatria. L’evoluzione tecnologica ha creato degli endoscopi con visione tridimensionale che sono ora in grado di superare il limite della base del cranio e permettono di asportare tumori intracranici come craniofaringiomi e meningiomi sempre attraverso le narici, evitando quindi una chirurgia intracranica più demolitiva. Nella Neurochirurgia del Brotzu è stato eseguito un intervento con l’utilizzo dell’Endoscopio 3D di ultima generazione che ha permesso di asportare un voluminoso tumore. La tecnica 3D permette una valutazione continua della profondità di campo ed il tumore può essere rimosso visualizzando in maniera ottimale sia i nervi che le arterie da preservare.
«La Neurochirurgia del Brotzu – spiega il direttore Carlo Conti – è stato il terzo Centro in Italia ad utilizzare questo nuovissimo endoscopio e ciò testimonia come in questi anni la collaborazione multidisciplinare tra neurochirurghi e otorinolaringoiatri abbia fatto sì che l’AOB sia riconosciuta a livello nazionale come uno dei Centri di riferimento per la Neurochirurgia endoscopica». L’impegno multidisciplinare coinvolge in particolar modo Francesco Panu, direttore dell’Orl e Nicola Desogus, neurochirurgo, che hanno creato nell’area Sud Sardegna il Pituitary Team, che in collaborazione con gli endocrinologi dell’Assl e dell’Aou di Cagliari, è in grado di dare risposta diagnostico-terapeutica a tutti i pazienti sardi con malattie dell’ipofisi e tumori del basicranio anteriore.