Si è svolto ieri presso il tribunale di Nuoro il nuovo incidente probatorio nel corso dell’inchiesta sui delitti dello studente di Orune Gianluca Monni e del giovane di Nule Stefano Masala, avvenuti tra il 7 e l’8 maggio 2015.
Nel corso dell’udienza Alberto Cubeddu, il 21enne di Nule detenuto in carcere a Badu ‘e Carros con l’accusa di essere l’autore degli omicidi insieme al cugino Paolo Enrico Pinna, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee.
«Il superteste mente, ha detto solo bugie» ha detto Cubeddu al gip Mauro Pusceddu.
Cubeddu è comparso in aula in occasione di due incidenti probatori e oltre a ribadire al giudice la sua estraneità agli omicidi si è detto soddisfatto che il gip abbia accettato le perizie sui telefonini del super testimone Alessandro Taras per accertare la verità e smentire le bugie che a suo dire il teste starebbe raccontando.
Taras ha affermato di aver assistito, la sera del 9 maggio, all’incendio dell’auto di Stefano Masala nelle campagne di Pattada ad opera di Cubeddu. La stessa auto usata qualche ora prima per l’omicidio di Monni. Il consulente consegnerà l’esito della perizia nell’udienza fissata per il 27 febbraio. Sempre in fase di incidente probatorio, l’esperto Giancarlo Rosa ha consegnato oggi al giudice e alle parti le migliaia di informazioni ricavate dall’analisi di telefoni, tablet e pen drive sequestrati a Paolo Enrico Pinna e a Piergiorgio Massaiu, l’indagato che ha avuto contatti telematici con i due cugini sia prima che dopo i delitti.
Spetta ora al gip, che cerca l’evidenza della prova a carico di Cubeddu, decidere sulla posizione del 21enne. Evidenza della prova già acquisita invece, secondo i giudici del Tribunale dei minori di Sassari, a carico di Paolo Enrico Pinna, già a processo con giudizio immediato.
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