Dopo l‘antropologo Giulio Angioni, spentosi questa mattina all’età di 78 anni, la Sardegna piange un altro suo intellettuale, il linguista Eduardo Blasco Ferrer.
Nato a Barcellona nel 1956, dopo la laurea in Linguistica romanza conseguita all’Università di Erlangen nel 1981 e il dottorato nella stessa materia conferitogli nel 1982 da Heinrich Kuen, nel 1986 inizia la carriera accademica, prima come lettore di catalano all’Università di Cagliari, poi in qualità di professore di Filologia romanza a Sassari, a Bonn, a Monaco, infine come docente di Filologia tedesca a Firenze e di Linguistica sarda presso l’Università degli studi di Cagliari.
Blasco Ferrer è stato, inoltre direttore della collana “Studi di Linguistica sarda”, condirettore del Centro Wagner con sede a Nuoro, direttore della collana Samanunga e del Master “Approcci interdisciplinari nella didattica del sardo”.
Come riferisce la famiglia, il decesso sarebbe avvenuto per arresto cardiaco, in Corsica.
Tra le sue opere più note: Grammatica storica del catalano e dei suoi dialetti con speciale riguardo all’algherese (1984); La lingua sarda contemporanea. Grammatica del logudorese e del campidanese. Norma e varietá dell’uso, sintesi storica (1986); Storia linguistica della Sardegna (1984); Le parlate dell’alta Ogliastra. Analisi dialettologica. Saggio di storia linguistica e culturale (1988); Ello, ellus. Grammatica sarda (1994); Pro domo. Grammatica essenziale della lingua sarda (1998); Italiano e tedesco. Un confronto linguistico (1999); Storia della lingua sarda (2009); Paleosardo. Le radici linguistiche della Sardegna neolitica (2010).
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