L’Associazione gavoese ‘S’Isprone’ è sempre stata sensibile al tema dalla sarditudine, nella sua accezione più intensa. Il complesso delle consuetudini e delle caratteristiche culturali attribuite ai sardi, il sentimento del tempo passato, la necessità di rivalsa su un mondo che corre un passo più avanti del lento vento sardo. Temi sensibili per un’associazione che da quasi 30 anni unisce la tradizione alla sperimentazione. Da ‘Sa Die de Sa Sardinna’ ai reading su Gianfranco Pintore, Antonio Gramsci ed Emilio Lussu; fino alla presentazione del libro ‘Segamentu de ancas’ di Zakarya Tamer, tradotto dall’arabo al sardo del ricercatore ollolaese Alessandro Columbu.
Un nuovo appuntamento – con il patrocinio del Comune di Gavoi – è previsto alle 18:30, giovedì 29 dicembre nella Biblioteca Comunale di Gavoi “F.lli Satta”. Un tour nello scenario culturale sardo, non solo, come nei precedenti appuntamenti, attraverso le opere di scrittori e pensatori isolani che furono. Stavolta il dibattito coinvolgerà alcuni tra gli attuali analisti di quelli che sono i processi contemporanei sul tema dell’identità nell’isola.
Tra gli ospiti l’orunese Carlo Pala, classe 1975. Dottore di Ricerca in Scienza Politica all’Università di Firenze e all’Institut d’Études Politiques di Rennes (Francia). Politologo dell’Università di Sassari – Dipartimento di Giurisprudenza – lavora nel polo didattico dell’Università di Nuoro (UniNu).
Sul tema dell’indipendenza risponde segnalando «un processo irreversibile che colpisce gli Stati-Nazione, oggi mai così in crisi come in passato». Secondo lui «la Sardegna dimostra una volontà di indipendentismo, meno di indipendenza. E non è la stessa cosa. Solo quando i due processi cammineranno di pari passo, la possibilità potrebbe farsi più concreta» (FocuSardegna).
È autore di diverse pubblicazioni su questi e altri temi tra cui, appunto “Idee di Sardegna. Autonomisti, Sovranisti, Indipendentisti oggi” (Carocci Editore, Roma,2016). Sarà proprio questo il fulcro del discorso. Non una semplice presentazione di un libro ma un percorso di confronto tra relatori e spettatori, sardi e non, perché «la Sardegna è fuori dal tempo e dalla storia» ma soprattutto «non assomiglia a nessun altro luogo» [David Herbert Lawrence].
A fare da interlocutore sarà il nuorese Omar Onnis, da qualche anno trasferitosi a Trento ma con una regolare presenza in Sardegna. Un passato da educatore ambientale e da bibliotecario con attività pluriennale in ambito folkloristico e politico. Studi in scienze politiche, filosofia e giurisprudenza, laurea in storia. Saggista e blogger – sardegnamondo.eu -, studioso di storia sarda. Collaboratore prevalentemente in ambito storico e politico su diverse testate e riviste; nel 2013 pubblica con Arkadia Editore “Tutto quello che sai sulla Sardegna è falso, dizionario ragionato sui luoghi comuni e la mitologia identitaria sarda”. Nel 2015, per Condaghes cura e traduce dal francese – in italiano e in sardo – “Il Memoriale sulla Sardegna” (1799) di Giovanni Maria Angioy.
Ancora nel 2015, di nuovo per Arkadia, pubblica “La Sardegna e i Sardi nel tempo, racconto delle vicende storiche sarde dalla Preistoria al XXI secolo, contestualizzate nella storia europea e mediterranea”.
L’impresa è sicuramente ardua e sarà anche grazie alla mediazione della socia attiva de S’Isprone Florise Mureddu che si cercherà – con la stessa passione che contraddistingue il lavoro dell’associazione – di tenere costante l’attenzione su tematiche che ci coinvolgono direttamente.