Angelo Palmas, 47anni, è stato freddato questa mattina in prossimità del suo ovile nelle campagne di Busachi.
La vittima dell’agguato era sposato con due figli e viveva a Nuoro ma aveva l’azienda agricola nelle campagne dell’oristanese.
Secondo una prima ricostruzione sarebbe stato raggiunto da alcuni colpi di fucile all’alba di oggi ed il corpo, ormai privo di vita, è stato ritrovato intorno alle 9.00
È quindi scattato l’allarme e sul luogo sono intervenuti il personale del 118, che ha solo potuto constatarne il decesso, ed i Carabinieri che hanno avviato le indagini.
Nel 1994 venne arrestato per l’assassinio del pastore Cosimo Luigi Mele, avvenuto il 24 luglio dello stesso anno, ma venne, però, scagionato.
I giudici della Corte d’Assise d’appello di Cagliari nel gennaio 1997 confermarono, infatti, la sentenza di primo grado ed assolsero Angelo Palmas, che allora aveva 23 anni, assieme ai fratelli Tonino e Peppino Mele, di 21 e 29, tutti di Busachi, dall’accusa dell’omicidio dell’allevatore Mele, di 57.
Contro la sentenza emessa il 17 maggio 1996, in primo grado, aveva, infatti, ricorso il procuratore della Repubblica di Oristano, Walter Basilone, che aveva sostenuto l’accusa anche in appello chiedendo la condanna a 28 anni di reclusione per Palmas e a 23 anni ciascuno per i fratelli Mele.
Mele venne assassinato con alcuni colpi di fucile davanti al proprio ovile a pochi chilometri dall’abitato di Busachi.
L’uccisione dell’allevatore, secondo l’accusa, sarebbe stata collegata alla “faida di Busachi”, un paese dove fra il 1989 e il 1994 erano stati commessi quattro omicidi e tre tentativi di omicidio.
Per l’accusa si sarebbe trattato di una faida tra famiglie: quella di Antonio Caboni, ucciso il 26 marzo 1992, e quella di Giovanni Antonio Mele, assassinato il 26 giugno 1994, e cugino di Cosimo Mele.
Angelo Palmas, agli inizi del 2000, fu però completamente scagionato e venne risarcito per ingiusta detenzione con 50 milioni di lire.
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