Crisponi: la chiusura delle tratte ferroviarie a scartamento ridotto è un colpo basso alla Sardegna centrale

Sonia

Crisponi: la chiusura delle tratte ferroviarie a scartamento ridotto è un colpo basso alla Sardegna centrale

venerdì 09 Dicembre 2016 - 20:06
Crisponi: la chiusura delle tratte ferroviarie a scartamento ridotto è un colpo basso alla Sardegna centrale

La stazione ferroviaria di Nuoro (foto S.Novellu)

Se il servizio ferroviario sardo a scartamento ridotto dovesse chiudere ai primi di gennaio del nuovo anno, si starebbe assestando alla Sardegna, a quella di mezzo in particolare, un ko scientifico e avvilente.

Sembrerebbe che il servizio ferroviario a scartamento ridotto abbia le ore contate. A inizio 2017, infatti, secondo una circolare del Ministero dei trasporti, le tratte Macomer-Nuoro, Sassari-Alghero, Sassari-Sorso e Isili-Cagliari potrebbero essere soppresse.

A questo proposito interviene con una nota il Consigliere regionale dei Riformatori Luigi Crisponi: «Pare davvero assurdo che la Giunta dei professori non conoscesse la circolare del ministero dei Trasporti contenente direttive capestro per il mantenimento della operatività dei trenini che collegano fin dal 1890 Nuoro con Macomer. Eppure quella linea ferroviaria nonostante la sua veneranda età, rappresenta uno dei pochi collegamenti per quei cittadini, pensionati, lavoratori e studenti in primis che si servono delle littorine per raggiungere il capoluogo e viceversa partendo dagli scali di Iscra, Birori e Bortigali e dalla stessa Macomer».

«Il Presidente Pigliaru come si vede incassa cocenti fregature dal Governo nazionale e poi tranquillamente le scarica sui cittadini del centro Sardegna, come se nulla fosse, pretendendo da questi che viaggino come la sua sonnacchiosa Giunta, in retromarcia».

«Paiono peraltro beffardi – prosegue il Crisponi – gli annunci dell’Assessore ai trasporti Deiana il quale, appena un anno fa, dichiarava che la tratta su rotaia Macomer – Nuoro rappresentava un sistema strategico per un trasporto più ecologico, sostenibile e conveniente. Insomma Pigliaru e company dimostrano zero interesse al miglioramento della mobilità e della qualità della vita dei pendolari del centro dell’Isola che finiscono ammassati nei treni da far west».

«Non basta – conclude – aggiungere a questa scandalosa decisione il fatto che l’indice infrastrutturale delle ferrovie in Sardegna è in assoluto il più deficitario e antiquato rispetto al resto d’Italia; che beffardamente, nonostante il portafoglio di investimenti affidati dal Governo nazionale a RFI (rete Ferroviaria Italiana) ammontasse alla bellezza di 236 miliardi, l’isola sia stata scandalosamente tagliata fuori da programmi di messa in sicurezza, ammodernamenti e investimenti».

3 commenti  - mostra commenti

  1. quella non è una stazione ferroviaria, è uno scherzo. Sarebbe più utile ripristinare il servizio diligenza a cavallo. Tutti soldi buttati, che potrebbero essere usati per rinforzare il servizio attuale bus. Siamo alle porte del 2017, svegliatevi Nuoresi.

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  2. Lucignolo sei ignorante come una bestia.

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  3. Gigio qui il topo sei tu. Sei hai argomentazioni portale, altrimenti taci.

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