L’allarme lanciato dai consiglieri Forma (PD) e Crisponi (Riformatori)
Rischiano di rimanere senza alcuna risorsa specifica per il 2016 le cosiddette “famiglie numerose”, ovvero quelle composte da quattro o più figli di età compresa tra i 0 e i 25 anni.
È quanto sostiene Daniela Forma, consigliera regionale del Partito Democratico, che ha posto uno specifico quesito all’Assessore Regionale della Sanità e delle Politiche Sociali, Luigi Arru, durante l’audizione in Commissione Sanità dove, in questi giorni, si deve esprimere il parere sulla parte di competenza del Disegno di Legge n. 382 “Variazione di bilancio per l’esercizio finanziario 2016”.
«Negli ultimi anni – ricorda Daniela Forma – abbiamo portato avanti una accorata battaglia, unitamente all’Associazione Famiglie numerose, per poter dedicare 3 milioni di euro dei 30 previsti nel Fondo delle estreme povertà proprio alle famiglie composte da 4 o più figli di età compresa tra i 0 e i 25 anni.
Nel mese di Agosto è stata approvata la Legge Regionale che istituisce il Reddito di inclusione sociale e, per darle copertura finanziaria, sono stati trasferiti i 30 milioni di Euro delle estreme povertà. Peccato però – prosegue la consigliera del PD – che non siano stati stralciati i 3 milioni di Euro che si sarebbe dovuto destinare al Bonus per le famiglie numerose.
Pertanto – conclude Forma – risulta mio intendimento presentare un emendamento alla manovra di Assestamento 2016 che sta per arrivare in Aula per riparare il maltolto e restituire quelle risorse alle famiglie numerose. L’auspicio è che tutte le forze politiche sostengano tale emendamento, restituendo così centralità alle politiche per la famiglia».
Dello stesso avviso anche Luigi Crisponi, consigliere regionale dei Riformatori. «Mentre la Regione – attacca Crisponi – decide di indebitarsi ulteriormente per coprire voragini di bilancio non più giustificabili, l’Assessorato alla Sanità e sicurezza sociale si dimentica delle oltre 300 famiglie numerose che annualmente percepiscono un sussidio economico a sostegno della loro oggettiva, specifica difficile condizione. È una violazione degli elementari diritti di famiglie che generosamente assicurano un irrinunciabile ruolo sociale ed educativo di promozione e dei servizi alla persona. Tale dimenticanza – conclude Crisponi – diventa ancora più assurda alla luce del provvedimento adottato dalla commissione sanità che, nel coprire il plurimilionario disavanzo 2015, si scorda di idonee politiche a favore delle famiglie numerose».
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