Con Giullare dei tempi nuovi il poeta nuorese vince il Premio Kafka Italia 2016. L’autore aveva precedentemente vinto anche nell’edizione del 2014
Nuovo riconoscimento per il poeta nuorese Cosimo Pirisi, giunto ormai alla sua ottava fatica letteraria fresca di stampa, edita dalla “13 Lab Edition”.
A due anni dal successo con Le cento ballate a Sud d’Jchnusa, ottenuto al Premio Kafka Italia del 2014, Pirisi a giudizio unanime della giuria presieduta da Rita Mascialino, nota saggista, poetessa e scrittrice, si conferma al primo posto assoluto con la raccolta Giullare dei tempi nuovi.
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 22 ottobre, nella prestigiosa Sala Capitolare della Carità del Convento di San Francesco Grande a Padova.
L’opera, come si legge nella motivazione del Premio: «presenta cinquanta composizioni che gravitano attorno al tema della necessità di una ripresa e rivalutazione della poesia per l’uomo nuovo, quello che deve in termini spregiativi, il succedere all’uomo tecnologico e completarlo, perché non inaridisca e conservi o realizzi qualità più nobilmente umane, ”condizione fondamentale questa“ per l’uomo e per il suo ruolo nella società, che può essere positivo solo qualora venga dato spazio maggiore alla sensibilità e non solo ai problemi tecno-pratici del sopravvivere» (Mascialino).
Superando la visione di Shakespeare, che considerava il giullare soltanto un buffone in termini spregevoli, il giullare di Pirisi “folle saltimbanco” è, o vorrebbe essere, un giullare dei tempi nuovi, ma anche dei tempi trascorsi. Come precisa Mascialino: «Questo nuovo giullare viene sentito dall’Autore sia nel suo lato buffonesco che intrattiene con i suoi giochi il resto dell’umanità, sia nel suo altissimo rango di poeta che vorrebbe inaugurare un’era nuova impostata verso l’amore, non l’amore di un giorno, ma l’amore costante dell’esistere. Nella sua qualità di poeta, il giullare della raccolta prende su di sé la responsabilità di stimolare l’umanità al cambiamento».
L’opera riesce a fare sintesi tra la proiezione verso l’ignoto del futuro, la speranza e il vento nostalgico delle memorie, poiché dentro ogni uomo c’è un Ulisse avido di nuovi mondi e nuove scoperte, ma vinto dal Nostos della cultura greca: nostalgia del ritorno verso la patria natale «rientro a casa in sé» – come ben interpreta la Mascialino – «ritorno alla più vera casa dell’uomo». «Ciò che importa e che nei tempi nuovi evocati e introdotti del giullare – poeta producono un uomo nuovo che non ha paura del viaggio negli abissi della personalità e supera le fortificazioni della logica del pratico, del tecnologico, dello scientifico» per giungere infine ad una inversione di rotta: la metànoia, nel senso del cambiamento non solo prospettiva, ma anche di mentalità e di azione, per aprirsi all’uomo che realizza nell’agape fraterna, e che non è banalizzazione dei sentimenti ma promessa d’eternità infatti «l’amore non è per chi ama un giorno e basta». La silloge Giullare dei tempi nuovi – come si legge in una nota diffusa dalla 13 Lab Edition – vuole collocarsi nella scia dell’orizzonte di una produzione letteraria classico – romantica: si nutre di una tradizione passata ma organizzata e riordina ilo verso nella novità metrica: un esperimento che quasi sempre travalica forme espressive preesistenti. «Il linguaggio è altamente immaginifico e intuitivo e offre al lettore la possibilità di calarsi nell’interiorità, accompagnato dalla capacità espressiva dell’Autore».
Michele Pintore