Il testo, che oggi sarà approvato alla Camera dovrà poi passare al Senato
Arriva la legge per l’installazione di videotelecamere in asili nido, scuole d’infanzia e strutture socio-assistenziali per disabili e anziani.
Intanto, le strutture pubbliche che vorranno montare le videocamere dovranno farlo a proprie spese. Senza oneri per lo Stato. Poi, sia le strutture private sia quelle pubbliche, potranno farlo soltanto “previo accordo collettivo con le rappresentanze sindacali unitarie” o, in mancanza di consenso, con l’autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro.
Il testo, che oggi sarà approvato alla Camera e che dovrà poi passare al Senato, è però riuscito a mettere d’accordo tutti, tanto che si prevedono soltanto i voti contrari di Sel. La prima firmataria e relatrice della norma, la deputata di Forza Italia Gabriella Giammanco, è fiduciosa che con gli ultimi emendamenti la legge avrà un consenso bipartisan. A spalleggiare Giammanco, nell’ultimo periodo, anche gruppi di genitori coalizzati sui social network, che almeno all’inizio chiedevano appunto webcam collegate direttamente con i loro telefonini grazie a una app.
Con le nuove norme, secondo i legislatori, fatti come quelli accaduti anche nel capoluogo barbaricino si potranno accertare molto prima.
La legge chiarisce ora che le videocamere sono a circuito chiuso e le immagini sono cifrate al momento della registrazione attraverso un sistema con due chiavi, una in possesso della struttura, l’altra di un ente certificato terzo.
In caso di segnalazione o denuncia potranno vedere le immagini soltanto il pubblico ministero, o la polizia giudiziaria su sua delega. La presenza dei sistemi di sorveglianza dovrà essere sempre segnalata a chiunque accede ai locali monitorati.
I gruppi creati dai genitori avevano chiesto anche test psico-attitudinali per chi lavora con bambini, anziani e disabili, e la legge demanda al governo di preparare un decreto legislativo entro 12 mesi dalla sua approvazione. Oltre alla valutazione attitudinale al momento dell’assunzione in servizio la nuova norma chiede che i test siano rip ripetuti periodicamente, visto il logoramento psico-fisico delle mansioni di chi assiste soggetti vulnerabili.
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