Chiuse da qualche giorno le gallerie di accesso in città, Mughina e Prato Sardo, con la conseguenza, sopratutto nelle ore di punta, di una paralisi del traffico cittadino.
Tra i problemi che generano pesanti rallentamenti, il passaggio forzato, in uscita e entrata e città di mezzi pesanti e delle auto provenienti dall’Ogliastra e dalla bassa Baronia.che normalmente transitano dalle due gallerie. Le situazioni di maggiore criticità riguardano il traffico proveniente dalla statale 131, che si riversa in via Mannironi, viale Trieste e via Lamarmora; per le auto provenienti e dirette in Ogliastra, che congestionano le vie Dessanay, Badu ‘e Carros e viale Sardegna; e per quelle in ingresso e in uscita da Oliena, Orgosolo e dalla bassa Baronia, che finiscono nell’imbuto di via Mughina.
«L’utenza si lamenta con noi per i ritardi nelle corse – racconta uno dei conducenti degli autobus del trasporto pubblico cittadino – ma noi non possiamo farci nulla, non abbiamo corsie preferenziali e quindi in certe fasce orarie ci ritroviamo imbottigliati nel traffico e non possiamo fare altro che adeguarci».
Il provvedimento di chiusura delle gallerie risale al 9 ottobre scorso, in seguito alla scadenza, in data 7 ottobre, del termine ultimo dettato dal Ministero degli Interni, per mettere in totale sicurezza i sistemi antincendi dei tunnel lunghi oltre 500 metri. Nel caso delle gallerie nuoresi, c’è da adeguare anche i sistemi di ventilazione per i gas di scarico all’interno dei tunnel.
L’intervista all’Assessore ai Lavori Pubblici Antonio Belloi
«Peccato che le casse del Comune siano a secco – precisa l’Assessore ai Lavori Pubblici Antonio Balloi sentito in proposito – e quindi non si è potuto fare altro che vietarne l’accesso per tutelare la sicurezza dei cittadini».
«Abbiamo chiesto un incontro in Regione, fissato per venerdì prossimo – conclude Belloi – per capire se riusciamo a recuperare i circa 4 milioni di euro necessari per la messa in sicurezza e abbiamo scritto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Del Rio, per chiedere una deroga a questo divieto in attesa di reperire le risorse necessarie all’avvio dei lavori».
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