«Le manifestazioni di questi giorni delle marinerie Oristanesi rappresentato un ulteriore passo avanti nella lotta contro le basi e l’occupazione militare».
Lo afferma il Il Collettivo Comunista (marxista-leninista) di Nuoro, che appoggia la lotta dei pescatori intrapresa in questi giorni.
«Fino a oggi i pescatori, ostacolati dalle esercitazioni militari, si sono mobilitati solo per avere gli indennizzi previsti per il “fermo pesca” durante i periodi di interdizione alla navigazione- afferma il Collettivo. Gli stessi indennizzi vengono corrisposti a tutte le marinerie con esclusione di quelle Oristanesi. Ricordiamo come negli anni ’70, nel corso di un addestramento, un aereo della Nato mitragliò una barca di pescatori nello stagno di Marceddì che rimasero feriti».
«Queste mobilitazioni sono un momento storico importante perché uniscono le popolazioni dei paesi interessati. Non dobbiamo dimenticare la funzione delle basi militari, quali strumenti di guerra, e delle esercitazione e addestramenti che avvengono in Sardegna e altrove, esse sono prove speciali di eserciti speciali che aggrediscono popoli e stati, in lotta contro le potenze imperialiste e guerrafondaie. Questo crea l’effetto che dalle zone di guerra scappano i profughi e cercano rifugio nei nostri territori».
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