Interventi urgenti per uno stanziamento complessivo di circa 10 milioni, per risolvere entro la prossima primavera gli aspetti più critici del sistema di approvvigionamento idrico.
La proposta è emersa dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino della Sardegna, che ieri si è riunito a Cagliari, presieduto dall’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda per individuare le azioni necessarie a mitigare la crisi idrica in atto in alcune zone dell’isola.
Per l’occasione, il Comitato è stato integrato dalle strutture tecniche degli assessorati dei Lavori Pubblici e dell’Agricoltura, dall’Ente Acque Sardegna e dai rappresentanti di Abbanoa. Nella prima parte della riunione, il direttore dell’Autorità di bacino Roberto Silvano ha presentato la relazione analitica sulla situazione complessiva del sistema idrico sardo. È emerso che il biennio 2014-2016 ha conosciuto una quantità di precipitazioni fra le più basse degli ultimi 94 anni: si tratta quindi di una situazione straordinaria. Dall’analisi dei singoli sistemi idrici emerge il ruolo fondamentale dei grandi bacini: le condizioni meno critiche si registrano infatti proprio in quelli più estesi come il Tirso – Flumendosa, mentre quelle oltre la soglia di vigilanza si verificano nonostante la presenza di dighe collaudate. Non corrisponde a verità, quindi, l’assunto secondo il quale l’attuale scarsità idrica sia dovuta alla differenza fra capacità e autorizzazione dei bacini. Le problematiche sono invece state individuate nell’isolamento dei bacini più a rischio rispetto al sistema integrato regionale, nella necessità di manutenzione e miglioramento degli impianti di sollevamento e nell’aumento del fabbisogno dovuto alla stagione turistica. Sulla base di questi elementi, il Comitato ha elaborato una serie di proposte per interventi a breve, lungo e medio termine. Per migliorare la condizione degli impianti entro la prossima primavera, saranno necessari lavori per circa 8-10 milioni di euro.
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