In un caso è stato accertato il pagamento di 250mila euro per una ragazza
Sfruttavano giovani ragazze ungheresi costringendole a vendere il proprio corpo a facoltosi professionisti in varia appartamenti a Nuoro.
I due arrestati avrebbero gestito e organizzato un vasto giro di prostituzione ma la Polizia ha posto fine alla loro attività.
Gli agenti della Squadra mobile del capoluogo barbaricino hanno sottoposto a fermo, su decreti emessi dalla Dda di Cagliari, Salvatore Cualbu, 37 anni, di Olbia, e Erzsebet Holecsko, 36 anni, ungherese. Le accuse contestate loro sono quelle di “tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione”.
Secondo quanto accertato dagli investigatori della Mobile, coordinati dal dirigente Paolo Guiso, i due facevano arrivare in Italia le ragazze ungheresi utilizzando le amicizie e i legami di parentela che la 36enne aveva nel paese d’origine.
Il giro di prostituzione era stato organizzato nel 2014. Le giovani, tutte di un’età compresa tra i 20 ai 30 anni, venivano adescate con la promessa di un bel lavoro in Sardegna e poi comprate – in un caso è stato accertato il pagamento di 250mila euro.
Una volta arrivate nell’Isola le giovani erano segregate e costrette a vendere il proprio corpo a Nuoro.
Ultimamente in seguito ai controlli da parte della Questura di Nuoro, le ragazze erano state trasferite a Olbia dove vivevano in un locale ubicato nei pressi di un canile in condizioni igienico sanitarie precarie e sotto la sorveglianza delle telecamere.
Qui le facevano dormire in una stanza, una specie di prigione – anche se avevano la possibilità di uscire sempre però sotto controllo – dotata di telecamere che seguivano ogni loro movimento fuori da mura altissime. Gli aguzzini abitavano a circa 500 metri e controllavano ogni singolo movimento con un sistema di videosorveglianza.
Le ragazze potevano uscire solo dopo aver chiesto il permesso e aver detto dove intendevano andare e quando avrebbero fatto rientro. Giornalmente venivano portate da Olbia a Nuoro in due appartamenti situati tra le centrali via Ferracciu e via Magellano, dove venivano costrette a prostituirsi.
I clienti, spesso uomini facoltosi e professionisti, pagavano per le prestazioni dagli 80 ai 350 euro, il prezzo mutava dal tipo di richiesta – pagamento superiore per rapporti non protetti – e in base alla durata. Di quel denaro alle giovani donne rimanevano solo pochi soldi, il resto dovevano consegnarlo alla coppia.
Terminata la giornata venivano riaccompagnate a Olbia nel canile-prigione, dove questa mattina è stata trovata una delle ragazze.
Nel corso delle indagini la Polizia ha effettuato diversi controlli nei due appartamenti nuoresi costringendo la coppia a cercare nuove case a luci rosse. Salvatore Cualbu e Erzsebet Holecsko risultano al fisco nullatenenti, ma giravano a bordo di una Mercedes da 100mila euro e una costosa Nissan. Nella loro abitazione sono stati sequestrati documenti, appunti sul traffico di prostitute, ma anche cocaina e viagra.
Al momento, una terza persona risulta indagata nell’ambito della vicenda: sarebbe stata preposta alla vigilanza delle ragazze.
Nel corso dell’inchiesta, inoltre, sono stati indagati in stato di libertà anche i proprietari di alcuni degli appartamenti in cui le ragazze lavoravano. L’aggravante per loro è il fatto che fossero a conoscenza del fatto che gli immobili da loro messi a disposizione erano stati trasformati in case a luci rosse e per questo si facevano pagare affitti maggiorati rispetto ai prezzi di mercato e in qualche caso anche le attenzioni delle giovani.
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