Crisponi:«Urgenti risposte da Pigliaru sulla svendita del patrimonio genetico sardo »

Sonia

Crisponi:«Urgenti risposte da Pigliaru sulla svendita del patrimonio genetico sardo »

mercoledì 20 Luglio 2016 - 10:17
Crisponi:«Urgenti risposte da Pigliaru sulla svendita del patrimonio genetico sardo »

Quali sono le iniziative messe in atto per mantenere tale ricchezza, nella totale disponibilità del mondo scientifico isolano

Il Consigliere regionale Luigi Crisponi

Il Consigliere regionale Luigi Crisponi

La vicenda della vendita dei profili genetici dei centenari sardi è oggetto di una apposita interrogazione presentata dai Riformatori sardi in Consiglio Regionale (primo firmatario Luigi Crisponi). Al Presidente Pigliaru cui è rivolta l’interrogazione, viene chiesto se era a conoscenza della vendita del patrimonio dei campioni biologici e se non sia il caso di avviare un indagine interna all’amministrazione centrale e ai centri di ricerca delle società in house per la grave disattenzione mostrata in tale delicato frangente. Gli interroganti hanno anche chiesto a Pigliaru di adoperarsi per riuscire almeno a mantenere l’uso dei preziosi dati a disposizione del mondo scientifico regionale.

«Il patrimonio genetico oggetto della vendita ammonta a 230 mila campioni biologici rivenienti da 13 mila cittadini sardi presi in esame – scrive Crisponi nell’interrogazione. La vendita di tale consistente patrimonio genetico (conseguente alla procedura fallimentare del San Raffaele di Milano alla cui fondazione venne venduta la società SHARDNA), è avvenuta in favore della società Tiziana Life Sciences con sede nel Regno Unito; tale operazione se da un punto di vista scientifico-commerciale appare lecita e chiara, altrettanto non lo sono la liceità che un tale patrimonio di dati riguardanti l’identità biologica della popolazione sarda possa essere messo nella disponibilità esclusiva e definitiva di una società estera, oltre che per una cifra risibile, pur rappresentando un incommensurabile valore in termini scientifici – conclude il consigliere regionale-  tenuto conto che nonostante la notizia circolasse da tempo negli ambienti scientifici, da parte degli organi regionali non c‘è stata la necessaria sensibilità e sufficiente attenzione per valutare gli effetti di tale dismissione per mantenere tale ricchezza, nella totale disponibilità del mondo scientifico, universitario e della ricerca isolano».

I Riformatori chiedono al Presidente Pigliaru:«se sia a conoscenza di quanto su esposto; se non ritenga corretto avviare una indagine interna per comprendere quali motivazioni abbiano spinto le società in house regionali nel campo della ricerca e la stessa amministrazione centrale a mostrare disinteresse verso tale incredibile cessione del patrimonio biologico. Quali iniziative ritenga di porre in essere affinché tale ingente patrimonio genetico possa restare nel perimetro della ricerca isolana».

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