Mentre circolano sul web le immagini dei militari turchi seminudi ammassati in un locale che sembrerebbe essere una palestra (foto pubblicate su Twitter di cui ancora non è stata confermata l’attendibilità) in seguito al fallito golpe del 15 luglio scorso, salgono a più di 7.500 gli arresti arresti, a oltre 13000 i dipendenti pubblici cacciati, a 8000 i poliziotti e centinaia di migliaia di lavoratori statali bloccati in Turchia da un divieto d’espatrio.
Erdogan, insomma, fa tabula rasa di golpisti e oppositori e promette una repressione sempre più dura e annuncia che se il Parlamento l’approverà darà il suo ok alla pena di morte.