In Italia crollano ponti, vengono giù dighe, ci sono smottamenti di terreni e gli argini dei fiumi non reggono, ma c’è sempre chi pretende l’impunità.
In Sardegna 3 anni fa un poliziotto, Luca Tanzi, è morto mentre scortava un’ambulanza perché un ponte è crollato.
«Ora qualcuno vorrebbe farci credere che è stata tutta colpa dell’alluvione. Delle due l’una: o chi progetta e autorizza opere pubbliche non sa fare il proprio lavoro oppure viviamo in un paese in cui mai nessuno è responsabile mai di niente». È l’amaro commento di Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp-Cgil, alla notizia della richiesta di proscioglimento dei 34 indagati nella terza udienza preliminare per il crollo del ponte di Oloè, a Oliena, durante la tragica alluvione del 18 novembre 2013 in Sardegna.
Luca Tanzi era un iscritto al Silp Cgil. «Ci auguriamo che il Gup – conclude Tissone -, chiamato a decidere proprio il 18 novembre 2016, nel terzo anniversario della tragedia, possa valutare con grande attenzione la dinamica di una vicenda che non può restare senza colpevoli».