Tra donazioni di foraggio e di denaro prosegue la macchina di solidarietà del mondo agropastorale
Il mondo delle campagne si conferma una vera comunità, dai forti e sani valori. Lo dimostra la macchina della solidarietà innescatasi in questi giorni dopo che la mano incendiaria ha mandato in fumo diverse migliaia di ettari di pascolo.
«Aspettiamo una risposta dal pubblico con lo sblocco immediato dei premi comunitari e la rilevazione dei danni in tempi certi» hanno detto poche ore dopo lo spegnimento delle fiamme i vertici di Coldiretti
Sardegna.
Ma a sopperire ancora una volta alla elefantiaca struttura pubblica ci stanno pensando i pastori e gli allevatori. Che spontaneamente hanno messo in moto una macchina della solidarietà incredibile che sta
raccogliendo diverse centinaia di balloni di fieno da destinare ai colleghi sfortunati.
«Nonostante le tante difficoltà il mondo agropastorale sardo come sempre in silenzio si attiva per andare in soccorso (questa volta) a chi si è ritrovato senza pascolo – commenta il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra. Come Coldiretti ci siamo messi a disposizione, stiamo dando una mano a questa onda solidale mettendo a disposizione tutta la nostra struttura. I presidenti stanno collaborando
con i propri colleghi e con le amministrazioni comunali per coordinare l’arrivo in ovile del fieno».
Ieri mattina Alessandro Serra insieme al presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Simone Cualbu hanno preso parte ad un incontro operativo a Macomer.
«I primi dati che stanno emergendo fotografano una situazione desolante – commenta Simone Cualbu -. Nel nostro territorio i comuni più colpiti sono stati Dualchi (1700 ettari e 50 aziende), Borore, Noragugume e Birori, per un totale di circa 100 aziende e 3200 ettari».
La solidarietà riguarda tutta la Regione con tutto il mondo agricolo coinvolto: «c’è chi sta donando del foraggio e chi anche del denaro» dice il delegato regionale di Coldiretti Giovani imprese Giovanni Murru.
«Il fuoco – continua il giovane pastore di Assolo – ha interessato la parte centrale dell’isola. Nella provincia di Oristano il paese più colpito è stato Sedilo che si ritrova con oltre la metà del territorio bruciato. Stiamo collaborando con l’amministrazione per raccogliere le offerte di fieno e indirizzarle negli ovili. Le stime
sono ancora approssimative ma si parla di oltre 100 aziende interessate, e di migliaia di animali lasciati senza pascolo».
«Adesso è importante non lasciare da sole le aziende – sostiene il direttore di Coldiretti Oristano Giuseppe Casu. Ci aspettiamo un segnale immediato con lo sblocco dei premi comunitari, dando priorità a chi ha subito l’ulteriore danno da parte del fuoco. Se arrivassero a stretto giro, pur essendo in ritardo, darebbero una boccata di ossigeno e allieverebbero il danno. Allo stesso tempo chiediamo tempi certi nella quantificazione dei danni e nella conseguente liquidazione dei fondi. Il tutto ha un senso se legato a tempi strettissimi».
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