CISL: «Da anni al San Francesco opera una sola assistente sociale. Situazione insostenibile»

Mustaro: «Lavoratori e pazienti sono vittime dei tagli ragionieristici imposti dai bilanci pubblici»

Una sola assistente sociale in servizio in tutto il Presidio Ospedaliero San Francesco. Una situazione insostenibile quella denunciata da Giorgio Mustaro, segretario generale della CISL FP di Nuoro, considerato il carico di lavoro ormai eccessivo per un singolo operatore e per di più in costante aumento negli ultimi anni.

«Sempre con maggior frequenza – denuncia Mustaro – l’unica assistente sociale in servizio deve dare risposte e trovare soluzioni per un’utenza sempre più numerosa che si rivolge al Servizio Sociale ospedaliero durante la degenza presso i reparti dell’ospedale, con problematiche legate al difficile problema della dimissione, all’applicazione delle normative nazionali e regionali per particolari categorie di utenti, all’attivazione di programmi per facilitare la domiciliarità a seguito del ricovero, al monitoraggio della procedura relativa al parto anonimo, alla ricerca di strutture, residenze sanitarie assistenziali, comunità integrate per l’inserimento dei pazienti non divisibili al proprio domicilio, alla collaborazione all’interno dei vari protocolli aziendali (es. protocollo per la violenza di genere), all’attività come OLP (Operatore locale di progetto) all’interno del Servizio Civile presso il presidio ospedaliero S. Francesco.

La presenza di questo operatore è ormai indispensabile per una corretta e completa presa in carico dei pazienti. Pertanto appare indiscutibile che questo carico di lavoro non possa essere portato avanti da un unico operatore, per quanto di comprovata esperienza».

Una situazione facilmente risolvibile secondo Mustaro ma resa complessa dalla burocrazia e dalle politiche regionali in materia di sanità.

«I vertici aziendali nuoresi – spiega il segretario della CISL FP – si sono adoperati per ovviare a questa situazione utilizzando l’istituto della mobilità e ricercando figure appropriate in altri enti pubblici. Un anno fa la ASL barbaricina approvò una delibera in cui stabiliva di assumere, per mobilità intercompartimentale, tre collaboratori professionali – assistenti sociali e destinarne due al Presidio Ospedaliero S. Francesco di Nuoro. La soluzione sembrava trovata, ma il blocco del turn-over imposto dall’Assessorato regionale alla Sanità ha reso inutile la decisione aziendale e le mobilità in questione rischiano di scadere, considerato che la relativa graduatoria ha validità fino al 31/12/2016.

A rendere ancora più incomprensibile tale situazione, ultimamente, si è aggiunto un altro provvedimento con cui vengono assunti, con fondi specifici, dalla ASL n.3, quattro assistenti sociali a tempo determinato per sei mesi. Evidentemente la struttura sanitaria locale ha necessità di queste professionalità, ma la rigidità del provvedimento assessoriale non permette di regolarizzare una stato di cose che rischia di ricadere pesantemente sui lavoratori, ma anche sui pazienti della sanità nuorese, ancora una volta vittime dei tagli ragionieristici imposti dai bilanci pubblici. La Regione sarda, in questo caso, potrebbe derogare alla direttiva emessa l’anno scorso e permettere la mobilità ai due giovani assistenti sociali, candidati ad occupare i posti vacanti in organico al San Francesco e che da un anno attendono una risposta alle loro legittime aspettative. Il costo per le casse pubbliche – conclude Mustaro – sarebbe davvero irrisorio, ma le ricadute positive che si avrebbero per il nostro intero territorio sarebbero enormi e giuste per una popolazione che già paga altri prezzi pesanti in termini di mancata sanità».

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Sonia