Il bambino sarebbe nato morto per assenza di ossigeno al cervello causato da un distacco di placenta. La donna, ricoverata in rianimazione, starebbe riprendendo conoscenza
«La giovane mamma è arrivata domenica che era già in travaglio quando, all’improvviso, si è verificata una grave emorragia seguita da un distacco di placenta che non ha permesso più l’ossigenazione del feto».
Il fatto in questione risale a due giorni fa: un giorno che sarebbe dovuto essere di gioia per una giovane coppia del centro Sardegna che si apprestava al parto del secondogenito.
Questa è la versione ufficiale fornita a Cronache Nuoresi dal direttore dell’ASL di Nuoro, la dottoressa Maria Carmela Dessì, in merito al decesso del neonato avvenuto domenica mattina all’interno di una delle sale parto dell’ospedale San Francesco di Nuoro e del ricovero in Rianimazione della giovanissima mamma, salvata in extremis.
«La complicazione è sopraggiunta all’improvviso, la madre trasportata in sala parto e qui è stato effettuato il taglio cesareo – prosegue il direttore Sanitario – ma ormai per il piccolo era troppo tardi» .
Il neonato, infatti, era già morto e la madre, R. S., di 20 di Burgos, sotto emorragia, ha rischiato anch’ella di morire.
Il padre del piccolo, T. B., 27 anni di Orotelli, è sotto shock per quanto accaduto, ha sporto denuncia contro ignoti ai Carabinieri di Nuoro e la Procura del capoluogo barbaricino, ricevuta la denuncia, ha acquisito le cartelle cliniche e aperto un’inchiesta per accertare le cause esatte del decesso del piccolo ed eventuali responsabilità.
«Come Asl – precisa ancora la dottoressa Dessì – abbiamo aperto un’inchiesta interna e consegnato tutte le cartelle cliniche alla magistratura. Cartelle da cui si evincono tracciati, esami e visite mediche».
A questo punto sarà l’autopsia a far luce sulle cause esatte del decesso. L’esame sarà effettuato dall’anatomopatologo Salvatore Lorenzoni mentre la famiglia ha nominato un consulente di parte, l’avvocato Caterina Zoroddu.
Il legale dei genitori, intanto, informa che questi ultimi vogliono chiarezza sul dramma che li ha colpiti. Non solo la morte del bambino ma anche sul fatto che la mamma, al suo secondo parto, ha rischiato la vita dopo una grave emorragia: «La signora è arrivata al San Francesco alle 13 di domenica scorsa – spiega l’avvocato Zoroddu; il bambino stava bene e la mamma pure, stando alle prime visite effettuate dai sanitari. I coniugi riferiscono che i medici, dopo il tracciato, hanno sentito il battito fino a pochi minuti prima che la donna entrasse in sala operatoria. Cosa è successo a questo punto? Perché i medici, poco dopo le 15, hanno deciso di intervenire con il taglio cesareo? Qual è stato il momento del decesso del neonato? Sono tutte domande alle quali cerchiamo risposte».
«Nel frattempo le condizioni della giovanissima mamma – prosegue il legale – stanno lentamente migliorando. Il marito racconta che la donna ha ripreso coscienza da qualche ora dopo le trasfusioni. Io dovrò aspettare che stia bene prima di sentirla. Intanto per noi è importantissimo l’esame del medico legale sul corpicino del piccolo per far chiarezza almeno sulle cause e sull’ora di morte del bambino, per il resto confidiamo nel lavoro della Procura».
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