Conguagli Abbanoa: anche Confesercenti invita i cittadini a non pagare le bollette

«Non possiamo accettare in silenzio questa mostruosità. Quando vuole far cassa Abbanoa dimostra doti quasi diaboliche»

Continua ad alzarsi il livello dello scontro in merito ai conguagli regolatori pretesi retroattivamente da Abbanoa. Dopo che nei giorni scorsi l’avvocato Gianfranco Sollai aveva presentato un esposto in Procura “perché sia accertata l’illegittimità delle somme richieste a titolo di conguaglio e la condotta delittuosa posta in essere dalla società” chiedendo di procedere contro l’amministratore per il reato di estorsione, dopo la presa di posizione di Adiconsum e Federconsumatori che hanno invitato gli utenti a non pagare le bollette relative ai conguagli annunciando una class action in tutti i tribunali della Sardegna, anche la Confersercenti Nuroro-Ogliastra si unisce alla protesta mettendo a disposizione e raccogliendo presso le proprie sedi, provinciale e zonali, i moduli di reclamo da presentare ad Abbanoa.

Secondo Confesercenti infatti quella dei conguagli è «l’ultima trovata di Abbanoa che certo manifesterà più di qualche pecca in quanto ad efficienza nella gestione del servizio, ma che quando vuole trovare soluzioni per far cassa dimostra doti di fantasia eccelse, quasi diaboliche».

«Crediamo sia arrivato il momento di dire basta – dichiara il direttore di Confesercenti Gian Battista Piana. In alternativa cosa dovremo subire ancora per far fronte alle esigenze di bilancio di un ente che vuole scaricare su famiglie e imprese anni di allegra gestione? Non bastano gli straordinari aumenti tariffari degli ultimi anni che hanno fatto lievitare a dismisura gli importi delle bollette?».

«Riteniamo quest’ultima pretesa di Abbanoa illegittima e terribilmente iniqua – commenta Dario Capelli presidente dell’associazione. La speranza è che la politica regionale dismetta le vesti di spettatore apparentemente disinteressato e si occupi di quella che ha il sapore di una vera e propria ingiustizia.

Certo, siamo consapevoli – conclude Capelli – che il rischio di dover pagare interessi di mora esiste, ma riteniamo di gran lunga più dannoso accettare in silenzio quest’ultima mostruosità. D’altronde la questione Abbanoa o la si risolve questa volta o non si risolverà mai più».

Antonio Cadoni

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Sonia