È sempre bufera sul pagamento dei conguagli regolatori dell’acqua chiesto da Abbanoa agli utenti della Sardegna. L’invio a tappeto di bollette onerose, seppur dilazionate nel tempo, sta esasperando i consumatori e mettono i sindaci con le spalle al muro, costretti spesso a firmare ordinanze di non potabilità a causa di un sistema idrico che mostra nell’Isola tutte le sue fragilità. I conguagli sono solo la punta dell’iceberg: il vero problema, hanno spiegato i primi cittadini riuniti oggi a Cagliari dall’Anci proprio per cercare una soluzione, è il rapporto conflittuale tra Comuni e Abbanoa, cioè tra gli azionisti e il gestore, un conflitto che trae origine dalla nascita in Sardegna di un unico soggetto che eroga il servizio. Al confronto sollecitato dal presidente dell’Anci Pier Sandro Scano, erano presenti l’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, il presidente di Egas (l’ex Autorità d’ambito) Nicola Sanna e l’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti. La discussione, molto partecipata e animata, si è accesa sul finale con lo scontro tra Maninchedda e Sanna, che ha poi abbandonato i lavori. Oggetto del contendere la conflittualità giudiziaria tra Egas e Abbanoa: Sanna ha ricordato i due ricorsi al Capo dello Stato presentati dal gestore sull’entità delle partite pregresse dei conguagli regolatori (Abbanoa ritiene che al posto di 106 milioni ne debbano entrare in cassa 232) e sul regolamento che prevede il controllo dell’Egas sugli atti di Abbanoa (c’è un parere dell’avvocatura dello Stato che giudica questo ricorso superato per effetto dell’ultima legge Madia).
«Bisogna sostenere la società nel miglioramento dei servizi – ha detto Maninchedda – Abbanoa ha bisogno di fiducia, controlli e partecipazione. E’ un’azienda che costa meno degli enti che esistevano prima, perchè si è passati da 221 milioni di euro a 196 milioni, che dà lavoro e che avrebbe bisogno di assumere personale qualificato per la mole di interventi che deve portare avanti». «Mi verrebbe da dire ‘Salvate il soldato Ryan’ – ha replicato Sanna – In questo rapporto conflittuale non c’è fiducia. Noi diciamo che sono leggittimi i conguagli – ha sottolineato – ma Abbanoa deve cambiare atteggiamento nei confronti dei suoi azionisti e dei suoi clienti». A fare da mediatore Pier Sandro Scano.
«C’è un problema di fiducia – ha ribadito il presidente dell’Anci – Abbanoa si deve riconciliare con i sardi mettendo in campo efficienza e trasparenza». Tra i sindaci a lanciare una provocazione è stato quello di Assemini Mario Puddu (M5S).
«Per quanto mi riguarda la mia indicazione ai cittadini sarà quella di presentare reclamo ad Abbanoa verso le richieste di conguaglio e attendere l’esito delle pronunce giudiziarie, prima di eseguire il pagamento – ha annunciato – Oggi ci troviamo qui nella duplice veste di azionisti di Abbanoa e di rappresentanti degli interessi dei cittadini: si tratta di posizioni che dovrebbero convergere in un’unica direzione ma non è cosi purtroppo».
«Non possiamo dire ‘non pagate’ ma il tema va affrontato bene – ha chiarito il sindaco di Desulo, Gigi Littarru, uno dei primi cittadini sardi ad avere subito un attentato intimidatorio – I sindaci stanno perdendo un treno importante, cioè farsi sentire, ma Abbanoa si deve impegnare di più, c’è da capire che nei piccoli centri tutte le istanze vengono portate al sindaco che poi rischia di trovarsi anche con delle fucilate sulla porta di casa».
«Le tariffe non sono mai adeguate al costo del servizio, ma ora il sistema si è dato delle regole e le società che espletano servizi idrici come Abbanoa devono iniziare a funzionare e incassare. Con i conguagli regolatori stiamo parlando di tre euro al mese spalmati in quattro anni. Su questo come su altri temi non si fa guerra ad Abbanoa, se non si è soddisfatti si cambia l’amministratore». È stata la risposta ai sindaci dell’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti. «Non per criticare le associazioni dei consumatori, ma non è accettabile – ha ribadito riferendosi agli appelli a non pagare di Adiconsum e Federconsumatori – una campagna scomposta come questa. Il palinsesto lo abbiamo già vissuto con i depositi cauzionali. Sono campagne che mandano le famiglie allo sbaraglio».
Secondo i dati di Abbanoa, sono circa 100 mila gli utenti che hanno già pagato i conguagli regolatori su un totale di 712 mila.