I riformatori, primi firmatari Luigi Crisponi e Atilio Dedoni, hanno presentato una proposta di legge per istituire l’agenzia per l’incremento ippico ed equestre della Sardegna (A.I.I.E.S.).
«Attualmente l’insieme delle funzioni svolte fin dal 1969, anno di istituzione dell’I.I.I. (Istituto d’incremento Ipico soppresso nel 2005) sono delegate all’Agris, ma purtroppo, come spesso accade con le leggi di riforma, sembra che tale struttura, considerate le molteplici attività d’istituto a cui è chiamata, non mostri ad oggi la necessaria efficacia nel perseguire le finalità operative producendo apprezzabili risultati nell’attuazione di una politica complessiva del settore» afferma Crisponi.
I riformatori evidenziano che la soppressione dell’I.I.I. ha creato un danno di non poco conto per gli operatori del settore ippico ed equestre che, a più riprese, hanno lamentato l’assenza di un interlocutore istituzionale ad essi totalmente dedicato e soprattutto capace di saper interpretare al meglio l’evoluzione dell’intero comparto.
Tale proposta di legge, composta da 10 articoli prevede l’Istituzione di una Agenzia per l’incremento ippico ed equestre della Sardegna, e prevede “la salvaguardia, sviluppo, miglioramento genetico e valorizzazione economica delle produzioni equine regionali. In particolare dovrà curare gli aspetti che disciplinano la riproduzione equina nonché le iniziative tese alla tutela delle razze equine autoctone e di notevole pregio genetico come l’anglo arabo sardo, il purosangue arabo, il cavallino della Giara, il cavallo del Sarcidano e l’asino sardo e l’asino dell’Asinara“.
“L’Agenzia, inoltre- prosegue il testo- si prefigge l’obiettivo di concretizzare una maggiore integrazione degli interventi in materia di ippicoltura realizzati sul territorio dalla Regione attraverso un collegamento sistematico con le altre istituzioni, in particolare quelle della ricerca e le componenti associative e professionali di categoria, nell’ottica di assicurare positive ricadute in termini di tutela della biodiversità animale, della valenza sportiva, ambientale, turistica e di miglioramento delle condizioni di benessere degli animali con la positiva ricaduta economica presso gli allevamenti isolani”.
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