L’asta del capannone è prevista per il 12 maggio, la richiesta è di non chiudere lo spiraglio aperto con la Sole Nidec
Continua il presidio dei lavoratori di Idea Motore contro la chiusura dello stabilimento e contro il trasferimento in Romania dei macchinari aggiudicati all’asta dal colosso giapponese Sole Nidec, dopo il fallimento della fabbrica avvenuto lo scorso Marzo che è costato il lavoro a 80 dipendenti altamente specializzati.
«Siamo in attesa di essere convocati dalla regione per fare il punto della situazione – spiega Maddalena Casula, segretario provinciale di FIOM CGIL. Visto la complessità della vicenda auspichiamo che questo avvenga il prima possibile. Il tempo passa e l’asta del capannone è alle porte (previsto per il 12 maggio n.d.r.), non vorremmo che lo spiraglio aperto dalla Nidec nell’incontro del 6 Aprile in Regione si dissolva in una nuvola di fumo. Apprezziamo la disponibilità dall’assessore nell’aver recepito la nostra richiesta di convocare la Nidec e dell’impegno messo in campo per far si che le produzioni possano riprendere, ma il tempo non gioca a nostro favore».
I lavoratori di Idea Motore appartengono per la maggior parte a quella che Casula definisce “età grigia”. «Troppo vecchi per gli incentivi all’occupazione, troppo giovani per poter sognare la pensione, fuori dalle politiche attive del lavoro che gli permetterebbe in qualche modo di colmare il gap dell’età nel presentare una qualsiasi candidatura per un posto di lavoro. Per questo si fa sempre più pressante la necessità di un confronto con i diversi soggetti coinvolti.
Salvaguardare le professionalità facendo ripartire le produzioni – conclude il Segretario Provinciale FIOM CGIL – sarebbe un successo oltre che per i lavoratori anche per il territorio che in un momento in cui l’industria sembra ormai scomparsa, darebbe un piccolo segnale di inversione che speriamo possa essere di buon auspicio per la risoluzione di vertenze più grandi».
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