Hanno iniziato la salita sulla ciminiera verso le 9.30 e lì rimarranno fino a quando non avranno risposte sulla loro situazione
Clamorosa protesta di due operai di Ottana Energia, che questa mattina sono saliti su una ciminiera alta 180 metri contro la chiusura dello stabilimento di Ottana, avvenuta in seguito alla mancata proroga del regime di essenzialità.
«Il 18 aprile entreremo in cassa integrazione – hanno spiegato i due operai, Cristian Piras e Giacomo Cabras, e qui non si vedono risposte da parte di Terna e del Governo da quando è stata chiusa la centrale, il 31 dicembre scorso.
A Ottana sta andando tutto in malora: con la mancata concessione dell’ essenzialità l’energia ha costi insostenibili e la chiusura di Ottana Energia dopo 40 anni di esercizio sta portando oltre che il mancato rilancio della filiera del Pet che avrebbe portato nuova occupazione anche il blocco dell’erogazione delle utilities alle aziende insediate, come il vapore, l’acqua e altri servizi».
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