Venduti oltre 400 biglietti in prevendita, gli esuberi sono rimasti fuori così come gli ubriachi
In seguito al temporaneo provvedimento di chiusura del locale emanato dal Questore di Nuoro Paolo Fassari, i gestori del locale interessato, il Kill Time, hanno rilasciato una nota stampa che pubblichiamo integralmente:
«Per il ventennale del Kill Time ci hanno fatto proprio un bel pesce d’aprile – esordisce lo scritto».
«Pensavamo fosse uno scherzo, invece ci hanno comunicato la chiusura il 1 aprile per 10 giorni (e non come erroneamente riportato dal comunicato stampa della Polizia che ha scritto sbadatamente 10 mesi mah… sarà per fare più notizia… ) ci notificano nel week end la chiusura comunicandolo anche a 86 indirizzi mail delle varie redazioni dei giornali».
«Da vent’anni – prosegue – siamo la presenza serale e notturna della città. Un azienda sana, dove da lavoro da anni a diverse persone. Ad oggi siamo l’unico locale in regola per intrattenimento danzante con collaudo certificato dai vigili del fuoco. Dal 1977 (quasi 40 anni) operiamo nel settore dell’intrattenimento dal Penthouse, al Charleston al Kill Time».
«Abbiamo portato negli anni artisti nazionali, Internazionali e regionali, da Benito Urgu (esibitosi venerdì scorso), al seminario Jazz, con Paolo Fresu, Gavino Murgia, Pino e gli Anticorpi, Baz, ecc.
Ultimamente abbiamo fortificato il locale con delle strutture, investendo nella sicurezza e nelle certificazioni.
Barman e personale qualificati, paghiamo la SIAE e le tasse! Non siamo certo abusivi!
Per la serata “Fluo party” del 12 marzo, organizzata dal Enrico Pintore e soci, siamo stati noi a chiamare la Polizia per allontanare le persone dal locale, in quanto gli organizzatori avevano venduto in prevendita circa 400 biglietti, e noi ci siamo trovati a dover risarcire i soldi del biglietto alle persone allontanate che non sono potute entrare quindi, al contrario di quanto comunicato, non abbiamo superato il numero delle persone come da collaudo.
Le persone in stato di ubriachezza, poi, sono rimaste fuori dal locale, compresi i minorenni.
Noi abbiamo agito secondo la legge: gli organizzatori ci avevano comunicato una prevendita di 120 persone e all’interno del locale non abbiamo superato il limite. Non riusciamo, dunque, a capire questo affermazioni nei nostri confronti, noi che abbiamo sempre operato nel modo migliore».
«Per quanto riguarda gli episodi di violenza, poi, si tratta di fatti successi fuori dal locale, considerando che vicino ci sono altri bar e circoli, crediamo sia difficile capire da dove siano partite le provocazioni sfociate nelle aggressioni».
«Riguardo alla somministrazione di alcolici ai minorenni: è stata individuata una persona minore, con in un alcolico preso dal banco incustodito, riuscita ad entrare nella confusione della serata. Noi non abbiamo versato da bere alle persone ubriache: quelle persone sono rimaste fuori del locale e noi gli abbiamo restituito i soldi dei biglietti acquistati in prevendita».
«Questo – conclude la nota – solo per chiarire la situazione. Rispetteremo i giorni di chiusura che certo non meritiamo».
Piuttosto ci chiediamo: all’organizzatore della festa, dichiarato SIAE, che cose viene imputato?»
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Ufficio Stampa K. T.