Una settimana scandita dai riti liturgici che segnano la passione, la morte e la resurrezione del Cristo.
In tutti i comuni dell’Isola fede e cultura si fondono nella rievocazione storica della Settimana Santa. Dopo le cerimonie religiose previste per giovedì, con la reiterazione dell’Ultima cena ed il lavaggio dei piedi, venerdì in tanti centri si ricorda “S’Icravamentu“, lo schiodare ed il deporre il corpo di Gesù.
Il giorno successivo è quello del silenzio e della riflessione con l’adorazione del simulacro sino alla resurrezione prevista per domenica mattina quando le campane verranno sciolte e si ripeterà “S’Incontru” fra la Madonna ed il figlio risorto.
Le cerimonie interessano piccoli e grandi centri, da Sassari a Cagliari, da Nuoro a Oristano, in italiano, latino, sardo, catalano (ad Alghero), con i segni marcati della dominazione spagnola anche ad Iglesias.
A Castelsardo le solennità hanno avuto inizio lunedì scorso (prima dell’alba i fedeli si recano alla chiesa di Santa Maria), per proseguire nei giorni seguenti sino alla Via crucis. Confraternite, associazioni, fedeli e religiosi sono uniti nel rinnovare i “Misteri” della Pasqua.
In particolare a Cagliari l’Arciconfraternita del SS.Crocifisso di Villanova, quella della Solitudine dopo la processione dei Santi Misteri danno vita alle processioni del Cristo Morto, de Su Scravamentu, e domenica de S’incontru e infine de S’inserru, con la ricollocazione dei simulacri nelle cappelle. Riti iniziati domenica scorsa con la benedizione delle Palme che anche a Sassari sono curati dalle Confraternite dei Santissimi Misteri, Santissimo Sacramento, Servi di Maria, Santa Croce e del Gonfalone, Orazione e Morte.
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