Tra i 20 arrestati della maxi operazione della Polizia di Stato di Nuoro e Cagliari per gli assalti ai portavalori c’è anche Gavino Pira, l’allevatore 46enne di Gavoi pregiudicato per diversi reati e uno dei protagonisti del processo per l’omicidio di Dina Dore, la casalinga di Gavoi uccisa nel marzo del 2008 nel garage della sua abitazione.
Pira per diverso tempo è stato nel mirino degli inquirenti come persona informata dei fatti.
L’allevatore era stato indicato agli investigatori dal marito della vittima, il dentista Francesco Rocca – condannato poi all’ergastolo come mandante dell’omicidio della moglie – come uno dei possibili sospettati del delitto. Rocca aveva riferito agli investigatori di avere dei pessimi rapporti con Pira per via di un terreno conteso ed era stato da lui indicato come “una persona che aveva forti risentimenti nei confronti della mia famiglia”.
L’allevatore poi, secondo la difesa di Rocca, sarebbe stato l’artefice dei volantini anonimi diffusi nel paese barbaricino sui nomi dei colpevoli dell’omicidio ed era stato indicato come il “confidente” che attraverso un amico poliziotto avrebbe indirizzato le indagini verso Pierpaolo Contu (il giovane condannato a 16 anni come autore materiale del delitto) e lo stesso Rocca, che poi lo scagionò nel corso del processo.