Maxi operazione interregionale antidroga: coinvolto anche un pregiudicato di Loculi

Sonia

Maxi operazione interregionale antidroga: coinvolto anche un pregiudicato di Loculi

martedì 23 Febbraio 2016 - 19:27
Maxi operazione interregionale antidroga: coinvolto anche un pregiudicato di Loculi

Carabinieri impegnati nell'operazione di controllo

L’organizzazione gestita dalla ‘Ndrangheta: 50 arresti, sequestrati cocaina, hashish, marijuana e 120mila euro in contanti

Nel corso della mattinata, i Carabinieri delle compagnie di Monza, Desio e Vimercate hanno eseguito due ordinanze relative a 50 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti (47 italiani, 2 marocchini e uno spagnolo), emesse dal GIP del tribunale di Monza, oltre a 65 perquisizioni domiciliari, a conclusione di un’articolata attività investigativa, volta al contrasto del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti e all’illecita detenzione di armi.

Durante l’operazione, articolata tra Lombardia, Lazio, Puglia, Toscana e Sardegna, sono state arrestate ben 32 persone. Contestualmente sono stati sequestrati ingenti quantitativi di droga (2 kg di cocaina, 2 kg di marijuana, 23 kg di hashish e 34 piante di marijuana), 22 armi tra fucili e pistole e circa 120.000 euro in contanti provento dell’attività illecita.

L’indagine ha coinvolto anche un pregiudicato di Loculi, ben noto ai Carabinieri di Siniscola che, insieme ai colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna, hanno effettuato una perquisizione a suo carico che ha fruttato il rinvenimento di 17 grammi di marijuana.

Il pregiudicato è colui che nel 2014, sempre nello stesso luogo dove è stata effettuata la perquisizione odierna, era stato arrestato insieme ad altri 4 soggetti, responsabili di detenzione illecita e spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti. In quell’occasione i Carabinieri della compagnia di Siniscola avevano rinvenuto e posto sotto sequestro 52 kg di marijuana e, interrati nel giardino di casa, 267 mila euro in contanti.

Definiti anche i contorni della complessa organizzazione: tre i livelli di gestione dello spaccio di droga a Desio (Monza), il più alto facente capo al figlio di Domenico Pio, 70 enne ritenuto capo della “Locale” ndranghestista di Desio e condannato a 16 anni di carcere per il processo “Infinito”, finiti nel mirino dell’indagine “Connection” della Procura di Monza su due reti di spaccio di droga in Brianza, a Desio e Vimercate.

A Desio le indagini dei Carabinieri sono iniziate l’ottobre 2013, quando l’auto della sorella di Alessandro Lauriola (pregiudicato arrestato questa mattina) fu crivellata di colpi di pistola a scopo intimidatorio. Era proprio lui a gestire lo spaccio di cocaina della zona, a sua volta legato ad un secondo livello che si occupava dell’ approvvigionamento.

Un altro livello di traffico di cocaina, era invece gestito principalmente da Carmelo Pio, figlio dell’ndranghetista arrestato nel 2010 e ritenuto “boss” a capo della “Locale” di Desio.

Un ulteriore filone di indagine, partito nel 2013 a Vimercate dopo la scoperta di una raffineria artigianale di cocaina nel comune brianzolo di Usmate Velate, ha rivelato un traffico di stupefacenti destinato alle piazze brianzole e alla Sardegna.

Erano in particolare tre soggetti a collaborare tra loro per portare hashish e cocaina sull’isola. Un rivenditore di auto usate, in contatto con uno spacciatore di hashish e con uno di cocaina, metteva a disposizione le vetture dirette in Sardegna per il trasporto dello stupefacente.

Le due indagini si sono incrociate perché i “clienti” (sia assuntori di droga che piccoli spacciatori) si rifornivano indistintamente a Desio e a Vimercate. Indiscrezioni, soprattutto per la gestione dello spaccio a Nord di Monza, vedrebbero il placet di ambienti vicino alla malavita calabrese come indispensabile requisito per poter vendere sul territorio

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