Nessuno di voi vive dalle indennità che ricevete, quei soldi servono a recuperare alcune spese che si sostengono quotidianamente nello svolgere la funzione istituzionale
Il Movimento di Lotta per la casa interviene sulla decisione della maggioranza consiliare di ridurre il gettone di presenza per la partecipazione alle sedute di Consiglio e Commissioni Comunali Permanenti, evidenziando che questa è primariamente una scelta personale. Una proposta che era stata annunciata dal gruppo consiliare “La Base”
«La Costituzione (bene farebbero i proponenti del provvedimento a rileggere attentamente tutta la Costituzione) dice chiaramente che deve essere rimosso l’ostacolo al diritto dei cittadini di partecipare ad organizzazioni politiche del Paese. Questa possibilità oggi si capovolge; chi non gode di rendita non può fare politica. Spiace dirlo ma è così. Il privilegio inizia dal Consigliere Regionale in su, per finire in Parlamento- afferma il movimento- “Atto antidemocratico”, che fa da palo con la già grave riduzione dei Consiglieri Comunali: l’intera Assise costa la metà di un semplice dirigente (magari i Consiglieri si mettano di traverso contro la Giunta su provvedimenti, scellerati, come i concorsi per nuovi Dirigenti)».
Il Movimento rincara la dose ed evidenzia che: «la proposta di delibera è demagogica e populista data anche la ristrettezza delle cifre in ballo percepite dai Consiglieri. Sarebbe pretestuoso risparmiare sulle esigue indennità dei consiglieri quando in realtà si dovrebbero arginare altre gravi emorragie dove gli sperperi di soldi pubblici sono esosi. Nessuno di voi vive dalle indennità che ricevete, quei soldi servono a recuperare alcune spese che si sostengono quotidianamente nello svolgere la funzione istituzionale, il provvedimento non è condivisibile, inoltre, respingere la proposta non significa non voler dare un segnale alla cittadinanza, un freddo atto pubblico andrebbe a mortificare l’autentico senso di questo gesto nei confronti delle famiglie che in questi anni stanno vivendo momenti difficili».
I componenti del Movimento di lotta per la Casa invitano questa maggioranza a mettersi dalla parte «dei nuoresi che lottano per il diritto al lavoro, alla casa, allo studio, alla salute, di quei nuoresi che non hanno l’intenzione di consegnarsi al torpore della rassegnazione e men che meno alle imprese di una politica che si riconosce in una consonanza di interessi impermeabili a qualsiasi sollecitazione della società civile come ai più elementari concetti di tutela del bene collettivo».
«Noi del Movimento di Lotta per la Casa lottiamo e lotteremo sempre per una nuova politica di gestione del territorio che intende privilegiare l’intera collettività nell’indirizzo dello spazio comune contro la filosofia mercatale che vuole asservire il territorio alla rendita».
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