Insieme a “Su Maimone” rivivono “Sos Cavalieris” e gli antichi spauracchi per i bambini
La tradizione del Carnevale, a Torpè, vuole che si costruisca un fantoccio che viene portato in giro per il paese. È l’occasione per offrire cibo e bevande!
Al termine della serata, “Su Maimone”, simbolo del male, viene dato alle fiamme, con l’auspicio di eliminare, con lui ogni cattiveria, malattia ecc…
Questa, in pratica, è la storia di re Giorgio e, nel centro baroniese, era viva fino a un passato non troppo lontano.
La locale associazione culturale “Sa dea” dopo vari studi e ricerche ha riportato in vita questa tradizione con l’aggiunta di nuove maschere che rappresentano i vari spauracchi dei bambini: Maria Pettenedda, Maria Chisinedda, Sa mama de su sole, Sa mama de su entu, Sa survile, Su voe cuttu, Maria Lettolu e Su mascadore!
Insieme a queste, è stata riscoperta l’altra maschera originaria di Torpè: “Sos Cavalieris” ricostruita dall’Associazione in base alle testimonianze degli anziani, dato che non sono sopravvissute fotografie che la ritraggono! Al momento la sua ricostruzione è ancora in fase di lavorazione.
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