Conferenza stampa-dibattito davanti all’Università Nuorese
“Nuoro non deve morire”, lo ha ribadito lo stato maggiore di Fi che si è riunito nel capoluogo davanti alla sede dell’Università di via Salaris, uno dei “simboli dello scippo che Pigliaru e il Pd stanno perpetrando al territorio nuorese, sottraendo all’autogoverno, ad esempio, istituzioni come questa Università, il Man e la biblioteca Satta”.
Nella conferenza stampa-dibattito, di fronte a una piccola platea di sostenitori, è stato il capogruppo Pietro Pittalis a spiegare per primo i termini del problema nuorese legato alla riforma degli enti locali che penalizza l’area.
«Questa giunta regionale sta desertificando il territorio: dopo le campane a morto per l’industria, lo spopolamento delle zone interne, adesso arriva la rapina al polo culturale, uno de simboli che ha contraddistinto da sempre questa provincia. Con la riforma degli enti locali – ha detto Pittalis – tutto verrà deciso a Cagliari. Uno scippo che ha nomi e cognomi in qualche assessore e consigliere regionale proprio di questo territorio. Chiediamo a Pigliaru di restituire il maltolto, siamo in mano a giochi interni al Pd che mal sopporta di aver perso il governo della città e ora vorrebbe decidere le nomine degli enti di eccellenza da un’altra postazione».
Con Pittalis anche Ugo Cappellacci, coordinatore del partito, il parlamentare Salvatore Cicu, il segretario provinciale Stefano Coinu, il consigliere comunale Pepe Montesu e il consigliere regionale dei Riformatori Luigi Crisponi.
«Il governo regionale non riesce più a gestire i problemi di questa regione e i suoi rappresentanti devono tornare a casa – ha rincarato Cicu -. Con questa riforma degli enti locali chi farà la parte del leone sarà l’area metropolitana di Cagliari, tutti gli altri territori andranno allo sbando. Noi siamo qui per denunciare il più grande scippo mai realizzato per la cultura sarda, ma anche per rivendicare il nostro lavoro a fronte di una Regione che sta con le mani in mano: il mio impegno a Strasburgo per il riconoscimento dell’insularità va in questa direzione”. “Questa è una riforma degli enti locali messa a punto dalla maggioranza che ha escluso la democrazia partecipata – ha aggiunto Cappellacci – che ha visto i consiglieri del Nuorese votare a favore dello scippo».
«Il piano scellerato parte da Cagliari – ha concluso Montesu – ed è stato appoggiato da consiglieri e assessori regionali nuoresi, che hanno barattato il territorio per consolidare le loro posizioni».