“Con l’articolo 40 il Consiglio regionale ha sancito la morte dell’Atene Sarda”

Il coro è unanime: «la Regione ci ha ingannato e offeso»

Ha suscitato clamore e sdegno tra i politici del territorio la votazione di ieri in Consiglio regionale dell’art.40 sulla legge di riordino degli enti locali.

L’ articolo passato con 25 voti a 23 a scrutinio segreto,  prevede il passaggio di alcuni enti e competenze dal Comune alla Regione.

Tra le strutture più importanti che saranno gestite direttamente dalla Regione ci sono Il MAN e la Biblioteca  del Consorzio “Sebastiano Satta”.

Francesco Pigliaru e Andrea Soddu (© foto S.Novellu)

Tra i primi a intervenire il sindaco Andrea Soddu che scirve in una nota: «l’Atene Sarda che viene privata nei fatti del suo polo culturale. Da oggi, per via di uno scrutinio segreto dai numeri risicati, segno evidente che qualche perplessità alberga anche a Cagliari, il Polo Culturale del nuorese passa nelle mani della Regione e dei suoi baronati. Ciò che è più strategico per il nostro territorio, politiche e modelli di sviluppo verranno decisi e imposti da Cagliari.

La votazione a scrutinio segreto ci impedisce di conoscere i responsabili di questo scippo ma qualche traditore del nostro territorio ha agito alla luce del sole e lo conosciamo bene, non staremo a guardare i suoi tornaconti personali venire a galla.

Nuoro e il suo territorio non subiranno passivamente questo Cagliari centrismo prepotente e umiliante, ci ribelleremo a questi soprusi e porteremo il nostro territorio davanti ai responsabili di questo scempio. Vi abbiamo ricevuto, ascoltato e vi abbiamo fatto delle proposte credendo, forse con un eccesso di buona fede, di avere come interlocutori dei politici. Ci siamo sbagliati, facciamo ammenda e ora agiremo di conseguenza con tutti i mezzi istituzionali e legali a nostra disposizione».

Luigi Crisponi (© foto S. Novellu)

Il consigliere regionale Luigi Crisponi in proposito ribadisce: «Il riconoscimento del polo culturale nuorese, votato quest’oggi dalla maggioranza di centrosinistra è solo un’indecente ricompensa  attraverso un disegno di legge carente in ogni parte e che dimentica totalmente le esigenze delle zone interne e in particolare dei  comuni della Provincia di Nuoro. Oggi la Regione (ricca con i nostri soldi), ha spento quel sogno culturale nato centinaia di anni fa e via via puntellato da nuovi pilastri del fare cultura come la Biblioteca Satta e il Man, per mettervi sopra le proprie grinfie sottraendoli ai suoi cittadini e ai sacrosanti diritti dell’amministrazione comunale di Nuoro.
Quest’articolo di legge è un sacrilegio. Un insulto alla storia della Città di Nuoro. Una città che per il solo fatto di essere legata al Dna dei suoi giganti, Grazia Deledda, Salvatore Satta, Bustianu Satta, Ciusa Romagna, pensavamo le valessero onore e rispetto eterno.  E spiace che siano caduti nel trabochetto proprio rappresentanti del territorio che bene avrebbero fatto a sottrarsi a questa beffa, amara e indigesta. Nuoro deve la sua storia solo a se stessa e alle sue donne e ai suoi uomini di cultura che cosi’ bene hanno saputo interpretarne facoltà creative e critiche,  ammirate e spesso molto invidiate. Ancora una volta c’è voluto lo zampino della politica per mettere tutto in discussione e assicurare un ennesimo sfregio alla Città e ai suoi presidi culturali che parevano inviolabili
».

Roberto Deriu (© foto S. Novellu)

Di parere completamente opposto è il consigliere regionale di maggioranza Roberto Deriu, il quale è stato uno dei protagonisti della riforma, dalla sua pagina facebook scrive:«testo approvato, che mette in sicurezza Man, Biblioteca Satta e Università a Nuoro. Dopo decenni di lotte del Territorio, la legge riconosce la valenza regionale delle sue istituzioni culturali».

 «Le norme di salvaguardia introdotte in tema di istituzioni culturali del Nuorese puntano non a togliere funzioni o prerogative spettanti alla competenza degli enti locali, bensì a metterne in sicurezza la stessa esistenza nelle more della riorganizzazione delle funzioni di area vasta e delle complessive riforme del settore in materia di cultura». Così l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu interviene in merito alla discussione che si è animata ieri sui contenuti dell’articolo 40 della riforma degli enti locali.

Cristiano Erriu, assessore agli Enti Locali, Finanze e Urbanistica (© foto S.Novellu)

«L’obiettivo – aggiunge Erriu – è dunque quello di tutelare il patrimonio e le risorse esistenti, comprese le riconosciute professionalità che vi operano, con la volontà di affidare agli enti locali la gestione definitiva, al termine del percorso di riordino e sempre in rapporto di stretta collaborazione con la Regione, che ha tutto l’interesse a non sovrapporsi né a svolgere funzioni amministrative di ambito locale che sono e restano di stretta competenza degli enti locali».

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Sonia