La LIPU si costituirà parte civile contro i pescatori che uccisero il gabbiano facendolo esplodere con un petardo

A poche settimane dal processo contro padre e figlio di Irgoli che uccisero il cane trascinandolo con il gancio traino gli animalisti si muovono per un’altra causa di inaudita violenza contro gli animali

La Lipu si costituirà parte civile nell’eventuale processo che subiranno i due pescatori di Nuoro che hanno ucciso con brutalità un gabbiano reale.

Dopo averlo catturato, i pescatori gli hanno legato un petardo al collo, che è esploso pochi secondi dopo, mentre l’uccello si allontanava in volo dall’imbarcazione  una volta esser stato liberato.

«Le terribili immagini della morte del gabbiano – ha sottolineato la Lipu – rese pubbliche da un video apparso in rete, visto e duramente condannato da tantissime persone, hanno consentito ai carabinieri di individuare gli autori del reato di cui all’articolo 544 bis del codice penale, che punisce il maltrattamento di animali. La Lipu si è subito mossa, anche attraverso la delegazione regionale guidata da Francesco Guillot, per raccogliere informazioni sul grave episodio». Ora, con una lettera inviata al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro, tramite la Compagnia dei carabinieri di Siniscola (Nuoro), dell’avvocato Fabio Procaccini, la Lipu ha formalizzato la propria richiesta di volersi costituire come “persona offesa”.

«L’eccellente attività investigativa dei carabinieri di Siniscola ha permesso di individuare rapidamente le persone autrici dell’orribile gesto e di questo siamo grati agli uomini dell’Arma – ha detto il presidente della Lipu, Fulvio Mamone Capria -. Attraverso i nostri legali intendiamo prendere parte al processo, perché sia ancora più chiaro che gli animali, domestici o selvatici, non sono oggetti dei quali fare ciò che ci piace».

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Sonia