Idea Comune: I nuovi amministratori la brutta fotocopia dei precedenti

Non viene mai coinvolto il consiglio comunale

Sei mesi fa si è insediata la nuova giunta comunale di Nuoro. «È arrivato il cambiamento!»,  proclamavano i vincitori. «A nostro parere, in questi primi sei mesi non sembra essere cambiato quasi niente, soprattutto il metodo attraverso il quale si prendono quelle decisioni strategiche, per il futuro della città. L’azione politica, per ora sembra essere tale e quale a quella della precedente amministrazione». Lo evidenzia  Idea Comune, il movimento politico che pur non avendo propri esponenti tra i banchi del consiglio comunale è sempre impegnato civilmente in ottica di dialogo e trasparenza con la cittadinanza.

«L’attuale sindaco in campagna elettorale faceva della trasparenza amministrativa una sua bandiera, ma niente di tutto ciò si è avverato in questi sei mesi di gestione del Comune di Nuoro» afferma il movimento.

«Non solo non si coinvolgono e non si informano approfonditamente i cittadini sulle intenzioni e sugli obiettivi che l’attuale  maggioranza intende  conseguire, ma soprattutto viene sistematicamente svilito il ruolo del Consiglio Comunale, né più e né meno di quanto è avvenuto con la precedente amministrazione. Ora come allora, la sensazione per il cittadino è che le decisioni importanti vengano prese altrove riducendo il ruolo del Consiglio a quello di organo che si limita a ratificare quanto altri hanno già stabilito. Così come riteniamo sia più “democraticamente” giusto e corretto che la Giunta presenti  prima in Consiglio i progetti e gli obiettivi che intende raggiungere, piuttosto che la cittadinanza ne venga conoscenza dai giornali e dai social network!

Nulla di tutto ciò è fino ad oggi accaduto in concreto come dimostrano gli esempi che riportiamo  seguito:

Palazzetto dello Sport. Durante l’ultimo consiglio comunale, l’assessore Cocco comunica che la decisione riguardante la realizzazione o meno della struttura sarà presa dallo stesso Consiglio. Alcuni giorni dopo il sindaco dichiara ai giornali che il progetto così come approvato dalla precedente giunta non sarà realizzato, sancendo così la fine del Palazzetto a Sa Tanca ’e S’Ena senza alcun passaggio in Consiglio, e nel contempo smentendo quanto asserito da un membro della sua Giunta.

Ex albergo ESIT del Monte Ortobene. A ottobre 2015 il sindaco afferma che chiederà la struttura alla Regione in comodato gratuito per venticinque anni con il fine di affidarlo a un gestore privato. Il 27 novembre 2015, durante il Consiglio Comunale, lo stesso sindaco comunica che sottoporrà il progetto al voto dei consiglieri. Invece, nei giorni successivi viene pubblicata la notizia che la richiesta è già stata inoltrata alla Regione senza alcun passaggio in Consiglio, privando così quest’ultimo della possibilità di prospettare quanto meno delle soluzioni alternative a quella indicata dalla maggioranza.

Vivaio di Su Pinu. Premesso che neppure l’ex sindaco Bianchi ha mai interpellato i cittadini sulla destinazione da attribuire a un’area così vasta e importante, alla fine del mese di ottobre 2015 ,l’attuale sindaco informa la cittadinanza  a mezzo stampa circa il suo “benestare” alla realizzazione della Scuola Forestale. Ancora una volta, il Consiglio Comunale non viene coinvolto nell’importante decisione. Poiché l’area di Su Pinu è attualmente destinata urbanisticamente a Verde Pubblico, per cui prima di realizzare qualunque nuovo edificio o struttura è necessario approvare il cambio di destinazione d’uso dell’area, dobbiamo forse pensare che il sindaco Soddu intende mettere il Consiglio Comunale davanti al fatto compiuto?

Ex Mulino Gallisai. L’attuale sindaco ha fondato la sua campagna elettorale sull’idea di realizzare la sede del polo universitario all’interno della struttura del vecchio mulino, pur consapevole che lo stabile in questione è di proprietà della Regione Sardegna, la quale ha progettato e ricevuto un finanziamento per la realizzazione del Museo dell’Identità. Lo stesso Sindaco è  consapevole inoltre del fatto che la Regione ha già affidato l’appalto per i lavori di ristrutturazione dello stabile. L’intenzione della giunta attuale, proclamata da alcuni suoi componenti tramite social network alcuni giorni fa,  è quella di farsi accreditare il finanziamento dalla Regione per poi chiedere un cambio di destinazione d’uso per la realizzazione della sede dell’Università. Un vecchio giochetto politico che non tiene conto del fatto che i finanziamenti non possono essere stornati dal fine per il quale sono stati ottenuti.

Ex Artiglieria. Sono palesi e disarmanti le incongruenze con i proclami elettorali della coalizione del Sindaco  Soddu. In campagna elettorale è stato annunciato di voler destinare l’area a parco urbano, affossando l’idea del Campus Universitario nello spazio di Viale Sardegna, così come proposto dalle precedenti giunte.

Alcuni giorni fa  la giunta Soddu ha invece deliberato confermando di voler realizzare il Campus pur avendo considerato il progetto del centro-sinistra come carta straccia. A parole si proclama che s’intende chiedere alla Regione di variare la destinazione dei fondi per la realizzazione di un parco urbano e di non meglio definiti “impianti sportivi” (notizia questa pubblicata da alcuni membri della maggioranza sui social network), ma nei fatti si vuole realizzare quanto già deciso dalle precedenti Giunte, ancora una volta senza prima ottenere il parere del Consiglio Comunale.

Ci sono poi altre “piccole” azioni condotte in completa “solitudine”, su alcune delle quali l’amministrazione ha addirittura fatto un clamoroso dietrofront: come il tentativo da parte dell’assessore Cocco di voler variare le tariffe delle mense delle scuole materne durante l’anno scolastico in corso senza alcuna discussione in Consiglio, miseramente fallito anche in conseguenza dei rilievi puntuali e critici espressi dalla Lista Civica Idea Comune. Infine citiamo l’ottenimento del contributo per i cosiddetti “Cantieri Verdi”. Perché non sono stati coinvolti e informati i  cittadini e i consiglieri sulle scelte che l’attuale Giunta intenderebbe operare sul patrimonio pubblico da destinarsi a verde anziché mettere ancora una volta l’assemblea consiliare e la città davanti al fatto compiuto, con la scusa  che si tratta di un “finanziamento che non possiamo lasciarci sfuggire”? Si chiama forse “partecipazione” questa? Si chiama trasparenza?

Insomma, come i cittadini possono capire, nuove persone ma con vecchi metodi; Bianchi o Soddu, sembra che chiunque governi la nostra città debba operare dimenticandosi dell’elettorato e della popolazione.

Noi della Lista Civica Idea Comune auspichiamo che vi sia a breve un cambiamento radicale nel modo di operare dell’attuale Giunta che realmente coinvolga la popolazione e il Consiglio Comunale in tutte le scelte che riguardano il futuro della nostra città.

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  • cantamus e ballamus noi ca sos ballos sun sos nostros.
    cand'an a benner sos bostros azes a ballare boi.

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Sonia