Museo dell’Identità quale? La domanda la pone il consigliere di maggioranza Graziano Siotto all’opposizione consiliare del PD, che qualche giorno fa ha rumoreggiato contro la giunta Soddu contraria alla realizzazione del progetto nonostante siano arrivati i finanziamenti regionali.
«Fanno in fretta gli ex amministratori del Comune di Nuoro, ridotti a tre consiglieri di opposizione, a reclamare l’istituzione del “Museo delle Identità”. È chiaro che non sanno di cosa parlano -afferma Siotto in una nota stampa.
Il tutto viene siglato a Roma il 30 settembre di ben dieci anni fa, in un “Accordo di Programma Quadro in materia di Beni ed Attività Culturali” tra il Governo e la R.A.S., Governatore Renato Soru.
Di questo Museo si parla in ben, udite udite, trentadue righe alle pagine 25 e 26. Si fa riferimento a tre sezioni: la prima dedicata ai protagonisti sardi tra Otto e Novecento, la seconda con archivi audiovisivi e digitali interattivi, la terza sull’emigrazione. Ma nel dettaglio, chi gestirà questo Museo, con quali risorse e sulla base di quale Statuto, non è dato sapere a chicchessia. Non solo agli ex amministratori, che pur ne parlano, ma anche agli attuali considerato che neanche negli Uffici del Settore Cultura del Comune di Nuoro si trova alcunché di tale fantomatico Museo. Può essere il progetto più avveniristico del mondo, o la struttura più dispendiosa e statica ma, questo, potremmo dirlo solo quando, come cittadini contribuenti, prima ancora che come amministratori locali, sapremo di cosa si tratti».
Siotto evidenzia che prima di istituire un Museo si dovrebbe potenziare il personale delle strutture culturali già esistenti. L’ I.S.R.E. o la Casa Natale di Grazia Deledda sprovvista, ad esempio, di guide museali e un’accoglienza, a visitatori e turisti, riservata a due, seppur indiscutibilmente professionali, guardie giurate.
«Se fossi stato negli ex amministratori, prima di reclamare un qualcosa che non conosco, avrei guardato a quell’identità nuorese, ed alle sue espressioni, che hanno contribuito attivamente a calpestare- conclude Siotto. La casa natale di Francesco Ciusa chiusa tutto l’anno ed utilizzata per esposizioni hobbistiche occasionali, la casa Natale di Satta chiusa, la sede del Consorzio Deledda utilizzata per altro e data in uso ad associazioni, il Consorzio Deledda commissariato ad aprile 2015 ed i suoi inesistenti bilanci, appunto, scomparsi dal 2009 ad oggi. Che potrebbe esser tema per qualche Procura competente. Il Tribu – Museo Ciusa chiuso da novembre 2014. O magari potrebbero raccontarci, a proposito di identità, che fine hanno fatto le migliaia di carte e documenti originali che riempivano i pavimenti dei piani superiori proprio di quell’ex Mulino Gallisai.
Non vorremmo scoprirli in qualche discarica come la lapide marmorea del periodo fascista, salvata da un gruppo di giovani nuoresi e rinvenuta sotto la terra dell’anfiteatro di Nuoro».