Il Vangelo di Matteo parla dei Magi che dall’Oriente arrivarono a Gerusalemme durante il regno di Erode alla ricerca del neonato Re dei Giudei. Qui abbiamo solo riferimenti ai tre doni che essi, una volta trovatolo seguendo la stella cometa, donarono al bambino Gesù: oro, incenso e mirra; il resto delle notizie che abbiamo sui Magi ci vengono dai Vangeli Apocrifi e da ricostruzioni postume.
L’arrivo dei Re Magi alla chiesa del San Giuseppe
La religione cristiana attribuisce ai magi i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ma non tutte le fonti sono concordi. Melchiorre sarebbe il più anziano e il suo nome deriverebbe da Melech, che significa Re. Baldassarre deriverebbe, invece, da Balthazar, mitico re babilonese, quasi a suggerire la sua regione di provenienza. Gaspare, per i greci Galgalath, significa signore di Saba. Il numero tre ha una forte valenza simbolica, per alcuni indicherebbe le tre razze umane, discendenti dai tre figli di Noè, Sem, Cam e Iafet.
Secondo i racconti, i tre magi giunsero a Betlemme 13 giorni dopo la nascita del Cristo. Ma la cosa più importante, come ricordato oggi da Papa Francesco, essi riuscirono a trovare la strada in quanto seppero riconoscere la stella giusta che li condusse alla verità. Da qui l’invito del Pontefice ad andare oltre le cose materiali e ricercare il vero senso della vita.
Oggi, i tre Magi sono giunti anche a Nuoro, alla chiesa del San Giuseppe e, come da tradizione, hanno consegnato i loro doni al bambino Gesù davanti a una folla di bambini entusiasti.
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