Oltre duecento persone hanno partecipato ieri, all’incontro regionale sulla programmazione dei Plus, i Piani locali unici di assistenza alle persone, tenutosi a Ghilarza alla presenza degli assessori agli Enti locali e alla Sanità, Cristiano Erriu e Luigi Arru, del presidente dell’Anci, Piersandro Scano, di amministratori comunali e degli assistenti sociali.
L’assessore Erriu ha ricordato che i distretti sanitari sono impostati su ambiti di programmazione vecchi.
«Abbiamo una multi governance su questi ambiti – ha detto – che ha creato e crea confusione, rendendo il sistema difficilmente gestibile».
Occorre mettervi mano, ha proseguito Erriu: «Siamo consapevoli che qualsiasi modifica richiede tempo. Serve un nuovo patto sociale, che si può declinare con una cabina di regia e laboratori territoriali per guidare il processo. Ci vuole integrazione tra attori e tra servizi socio sanitari, con un maggiore protagonismo dei sindaci e il riconoscimento del ruolo delle amministrazioni comunali. Anche per questo, la riforma degli enti locali può consegnarci una Sardegna più giusta e più coesa».
Sull’aspetto dell’integrazione tra sociale e sanitario si è soffermato l’assessore Arru, che ha sollevato il quesito sulle ricadute in termini di servizi, rispetto alle tante risorse che si spendono per il welfare. «Cominciamo a valutare gli esiti anche nel sociale, fermandoci a guardare come sono state usate le risorse e quale è la soddisfazione dei bisogni delle persone. Ragioniamo su come fare vera integrazione socio sanitaria, iniziando col metterla tra gli obiettivi dei direttori generali delle ASL. Proviamo – ha detto ancora – a dare risposte differenti per domande diseguali. E facciamolo insieme, perché non funziona il comando calato dall’alto, ma la condivisione dei percorsi, anche con incontri periodici con gli operatori del sociale».