Due giorni fa Confcommercio Sardegna insieme al sistema nazionale ha organizzato la manifestazione “Legalità mi piace”, dove sono stati divulgati i dati sul fenomeno dell’abusivismo in Sardegna e il “sentiment” che esprimono le imprese a seguito di un indagine fatta su un campione imprese dell’Isola.
Preoccupa la dimensione economica del fenomeno abusivismo e contraffazione, in Sardegna 3 miliardi di euro di cui 487 milioni nella sola provincia di Nuoro, secondo le stime di Confcommercio e CdC & Partners, ovvero il 10% dell’intero PIL provinciale del territorio camerale.
A questo va aggiunta la concorrenza sleale che viene svolta da altre attività economiche che a normativa vigente vengono privilegiate da fiscalità di vantaggio ed al di fuori da regole alle quali sono sottoposte gran parte delle imprese “normali”.
«In fondo voi partecipereste ad una corsa con i piedi legati, mentre i vostri avversari sfrecciano liberi e senza rispettare le regole del gioco? O se preferite come reagireste se ad imbrigliare voi fosse proprio l’arbitro della gara che mette le ali ai vostri concorrenti? Questo è quello che provano molti imprenditori – sottolinea Gian Luca Deriu, direttore della Confcommercio Nuoro Ogliastra -, sottoposti a regole restrittive e per niente favoriti da un sistema legislativo bislacco».
Un fenomeno che è ulteriormente cresciuto durante questo perdurare della crisi economica e che sta penalizzando le imprese che regolarmente esercitano e si trovano a pagare due svantaggi in uno. Il primo è quello di dover spendere somme enormi per adempimenti che altri non rispettano, il secondo è dover pagare (e talvolta chiudere) per la concorrenza sleale degli abusivi.
Ecco un elenco di settori dove si riscontra maggiormente la presenza di fenomeni di abusivismo, contraffazione e concorrenza sleale: Abbigliamento; Panificazione; Sagre Fiere e Mercatini; Mercatini Antiquariato; Guide Turistiche; Attività di somministrazione, ristorazione; Macellazione clandestina; Intermediazione Immobiliare; Home restaurant.
Entra in gioco anche il ruolo della “sharing economy”, ovvero quelle attività dove chi vuole condivide qualcosa con altri. I casi più eclatanti sono il condividere appartamenti e gli home restaurant. Un’evasione fiscale alla luce del sole dove non occorre fare alcuna delazione, infatti basta andare in noti siti internet per trovare nomi e cognomi di chi affitta in nero o prepara pasti nel tinello di casa propria a prezzi di grande ristorante. In un normale giorno di fine agosto su un noto sito che affittava camere (in nero) nella sola zona di Nuoro e dintorni erano disponibili 116 offerte di camere e appartamenti.
«Un discorso a parte merita la città di Nuoro diventata terra di conquista e senza controlli. Da anni denunciamo il fenomeno ma oramai gli abusivi occupano marciapiedi e persino la corsia di accelerazione di una importante arteria stradale all’uscita della città e nessuno fa niente» dice sempre Deriu.
«Abbiamo appena scritto al Prefetto – sottolinea Agostino Cicalò, presidente della Confcommercio Nuoro Ogliastra – proponendo un tavolo permanente da Lui coordinato al quale siedano oltre le Associazioni di categoria coinvolte nel fenomeno le associazioni dei consumatori, la Camera di Commercio, i sindaci, la ASL e naturalmente le Forze dell’ordine che operano con grande volontà nel contrasto di questi fenomeni».
Dobbiamo dare gambe ai protocolli che abbiamo firmato nel corso del tempo e che devono essere resi operativi, Occorre pianificare delle azioni mirate che vadano a colpire gli abusivi settore per settore, consentendo uno stretto raccordo con le forze dell’ordine e consentendo di fare segnalazioni anche in forma anonima attraverso le associazioni imprenditoriali.
Non possiamo più aspettare ne va della sopravvivenza delle imprese “vere” del territorio e della tutela del consumatore finale.