Atene Sarda: «Pigliaru e Erriu ci hanno snobbato e vogliono far accettare al nostro territorio una riforma indefinibile»

Graziano Siotto, consigliere di maggioranza di Atene Sarda, evidenzia in una nota stampa come la politica regionale snobbi il Nuorese e la necessità di bloccare una legge come quella sul riordino degli enti che sancirà la definitiva condanna a morte della Sardegna centrale.

«Come era purtroppo intuibile il Presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’Assessore Erriu, la cui riforma degli enti locali prende il nome, nonostante ufficialmente invitati non si sono presentati al Consiglio Comunale convocato per discutere sul caldo tema del riordino degli enti. Non un mero gravissimo sgarbo istituzionale ma una risposta sintomatica del sistema partitico che, a Cagliari, governa la Regione. Nuoro in primis, e con essa i territori della Sardegna Centrale, sono totalmente ignorati dal Governatore e dalla sua Giunta, che disertano anche le Assemblee sovrane elette dal territorio come i Consigli Comunali» afferma Siotto.

Siotto evidenzia che a presentarsi come relatore della legge un intermediario di Pigliaru, il Consigliere Regionale Roberto Deriu, che in  passato è stato uno strenuo difensore del sistema Province, mentre oggi si presenta come  un accalorato difensore di un riordino che distrugge quello stesso sistema che, a suo tempo, aveva difeso anche con alte e condivisibili argomentazioni.

«Ci raccontano che sì, la Provincia di Nuoro sparirà, che non si sa quale sarà il destino di Nuoro Capoluogo ma che, intanto, verrà riconosciuto alla città il ruolo di Polo Culturale della Sardegna. Come? Facendo prender carico alla R.A.S., nelle partecipate del territorio come il MAN, quelle quote consortili della ex Provincia nuorese. Questo, che è un atto quantomeno dovuto per delle eccellenze culturali, e che si sarebbe ottenuto con un minimo di interlocuzione del competente Assessorato alla Cultura nuorese, viene vantato come una conquista del Deriu per far accettare al nostro territorio una riforma indifendibile.

Pare utile richiamare la metafora dei due topolini che cadono dentro un secchio di latte. “Il primo topolino si agita poco e muore annegato. Il secondo topolino, invece, agita talmente tanto le zampe da trasformare il latte in burro e saltar fuori dal secchio. Nuoro e la Sardegna Centrale devono decidere quale topolino vogliono essere”.

Nel richiedere ai Consiglieri Regionali nuoresi di votare contro tale riforma, abbiamo deciso di fare la nostra parte ed “agitare le zampe” per cacciar fuori il nostro territorio dal disordine degli enti locali in cui ci stanno costringendo. Sosteniamo la necessità di bloccare quanto prima l’approvazione di una legge richiesta da Roma e decidere da noi il futuro del nostro territorio anche a costo di indire una mobilitazione generale della Sardegna Centrale che porti le istanze nuoresi sotto il Palazzo Regionale dove, finalmente, verremo ascoltati da chi, oggi, ci ha platealmente e offensivamente ignorati».

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Sonia