Noragugume: il silenzio degli inquirenti sull’agguato mortale a Giampietro Argiolas

Il furgone della vittima subito dopo l’omicidio

Massimo riserbo sulle indagini; gli inquirenti seguono ogni pista e non si sbilanciano su parole quali “faida”.

Come da copione, che il giorno dopo un omicidio vede il massimo riserbo sulle indagini, e così è anche per il grave fatto di sangue avvenuto ieri pomeriggio a Noragugume, che ha visto Giampietro Argiolas, allevatore 42enne, cadere vittima dell’agguato mortale.

Alle domande dei giornalisti gli inquirenti rispondono, anche qui, come da copione: stiamo vagliando i fatti, sono aperte tutte le piste e si indaga a 360 gradi. Sulla morte di Argiolas, per quanto le autorità competenti non si sbilancino, potrebbe verosimilmente spuntare l’ombra della faida che continua a insanguinare il paese dalla fine degli anni Novanta, ma bisogna ancora attendere l’esito delle indagini per poterne avere la certezza.

A Noragugume, paesino di 400 anime vessato da fatti delittuosi e cruenti, l’ultimo duplice omicidio risale un anno e dieci mesi fa esatti, quando il 19 gennaio 2014 caddero sotto i colpi dei sicari Bruno e Umberto Nieddu, rispettivamente padre e figlio di 74 e 26 anni.

Giampietro Argiolas, di fatto, era stato coinvolto nei fatti di sangue legati alla faida e processato per l’omicidio di Antonello Nieddu, avvenuto nel 1999, ma era stato assolto in appello. Così come con un’assoluzione in appello si era concluso il processo che lo aveva visto coinvolto fra i mandanti dell’attentato contro la casa dell’ex sindaco di Ottana, Giampaolo Marras, nel 2010.

Il suo nome era anche rimbalzato sulle pagine della cronaca, pur senza un coinvolgimento diretto, un anno fa, quando a Silanus fu ucciso Bachisio Cossu, di 34, operaio, compagno da qualche tempo della ex moglie di Argiolas.

Sull’omicidio indaga il sostituto procuratore Armando Mammone della Procura di Oristano. La salma di Argiolas, su disposizione del magistrato è stata portata all’Istituto di medicina legale di Cagliari dove verrà eseguita l’autopsia.

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Sonia