Alcune schegge sono penetrate in due camere da letto. Oscuro il movente
L’ordigno esploso la notte di lunedì era stato caricato con una grossa carica di bulloni che avrebbe potuto provocare una strage.
Sono queste le prime risultanze delle indagini sulla bomba che la scorsa notte in via Dante, a Tonara, ha provocato una fortissima deflagrazione e distrutto la Fiat Marea di proprietà di Bachisio Mameli, operaio comunale di 51 anni, danneggiatno la sua casa, altre quattro auto e diverse abitazioni vicine.
Le schegge dell’esplosione hanno perforato i muri e le tapparelle della stessa abitazione di Mameli.
In quella di fronte, i pezzi di ferro confezionati nell’ordigno hanno attraversato due camere da letto: in una di queste dormono solitamente dei bambini, ma ieri fortunatamente non erano in casa.
Un gesto anomalo per Tonara, un paese tranquillo dove nel recente passato non si ricordano atti così eclatanti e potenzialmente pericolosi. Tanto più che Mameli, a cui sembra indirizzato l’atto intimidatorio – l’ordigno è stato posizionato tra un palo elettrico a ridosso della sua abitazione a neanche mezzo metro dalla sua auto – gode di ottima stima tra i compaesani.
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Tonara, diretta da Andrea Di Nocera, proseguono a ritmo serrato per cercare di risalire agli autori e al movente dell’attentato.
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