Fino al 24 novembre ci sarà la protesta degli avvocati
È iniziata questo lunedì e si concluderà il 24 novembre, l’astensione dalle udienze degli avvocati del foro di Lanusei che intendono così protestare contro la legge nazionale di revisione della geografia giudiziaria in Italia che per Lanusei significa la soppressione del tribunale, destinato ad essere accorpato o a Nuoro o a Cagliari. Saranno garantite solo l’assistenza ai detenuti e i procedimenti speciali e inderogabili. «La riforma del governo mette in discussione l’assetto complessivo della giustizia in Sardegna – spiega Gianni Carrus, presidente dell’Ordine degli avvocati di Lanusei e dell’Unione delle Curie dell’avvocatura sarda – ma soprattutto mina il diritto alla giustizia dei cittadini sardi. Per quanto riguarda Lanuei, con l’astensione rivendichiamo con forza la presenza del tribunale in Ogliastra che come performance è tra le eccellenze in Italia, sia per tempi di definizione delle cause che di arretrato: precisamente siamo il terzo tribunale nel Meridione e tra le prime 27 posizioni in Italia. Ogni giorno – sottolinea Carrus – entrano in aula 200 procedimenti tra il penale e il civile. Una eventuale soppressione di questa istituzione sarebbe il colpo di grazia a tutto il territorio».
Il pressing è nei confronti di Roma. «Il governo deve capire la particolarità geografica della Sardegna – argomenta ancora Carrus – bisognerebbe sapere che un testimone che parte da Seui per raggiungere il tribunale di Cagliari o Nuoro, deve affrontare un percorso a ostacoli di diverse ore, muovendosi in un territorio che non ha rete di trasporto e collegamenti adeguati. Si creerebbe una situazione che anziché garantire la giustizia porta alla sua negazione».
Non solo il caso Lanusei.
«Come Unione regionale delle Curie che io presiedo – ricorda il numero uno del sodalizio – abbiamo redatto un documento con il quale spieghiamo che è indispensabile il mantenimento dell’attuale assetto giudiziario nell’isola, sia delle due Corti d’appello di Cagliari e Sassari che degli uffici di primo grado. Questa è per noi una suddivisione ideale e necessaria per garantire giustizia a tutti».