Ottana non godrà più del regime di essenzialità ovvero non risulta nella pubblicazione ufficiale da parte di Terna dell’Elenco degli impianti essenziali per la sicurezza del sistema elettrico valido per il 2016. Oltre l’impianto nuorese sono stati tagliati fuori anche Porto Torres e il Sulcis.
Grande preoccupazione viene mostrata da Confindustria e dalle segreterie confederali di Cgil, Cisl, Uil e le segreterie territoriali di Filctem, Femca, Uiltec .
Diventa così ufficiale quanto circolato in via ufficiosa nei giorni scorsi. Si tratta di una notizia gravissima dalle conseguenze devastanti.
«In questo modo viene determinato il crollo definitivo del sito industriale di Ottana e si preclude anche ogni possibilità di rilancio di Ottana Polimeri. Le conseguenze economiche, sociale e occupazionali saranno incalcolabili per un territorio già stremato dalla crisi. evidenziano in un comunicato congiunto- rischia così di chiudersi in maniera disastrosa l’unica vertenza della Sardegna Centrale presente ai tavoli ministeriali. Il riconoscimento del regime di essenzialità è inoltre fondamentale per la tenuta del sistema energetico sardo ed è indispensabile per compensare quel pesantissimo gap competitivo arrecato alla Sardegna dalla mancanza del metano essendo l’unica regione d’Italia a non avere le forniture di gas. Basti pensare che è stato anche grazie alla presenza delle centrali elettriche del Sulcis, di Ottana e di Fiume Santo che a febbraio 2015 in Sardegna è stato evitato il black-out».
«È indispensabile e urgente che il presidente Pigliaru metta in atto tutte le azioni necessarie intervenendo in modo forte e determinato sul Governo ai massimi livelli per recuperare una situazione ormai diventata drammatica. A tal fine le scriventi Organizzazioni chiedono allo stesso Presidente un incontro urgente per capire quali sono le iniziative che la Regione sta portando avanti per garantire il futuro alla centrale elettrica e a tutto il sito industriale di Ottana» concludono le organizzazioni nuoresi.
Intanto l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras commenta così ladecisione di Terna di riconoscere solo la Centrale Enel di Assemini tra i sette impianti di produzione di energia ritenuti essenziali per la sicurezza del sistema elettrico nazionale:
«Ora saremo costretti a proseguire con toni più duri il confronto con Governo e Autorità per l’Energia. Il regime di essenzialità è fondamentale per almeno quattro motivi: garantire il mantenimento dell’attuale sistema energetico, tutelare oltre duemila posti di lavoro, difendere l’apparato produttivo regionale e consentire una transizione non traumatica tra il vecchio modello energetico e quello nuovo che stiamo costruendo nel Piano energetico regionale».
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