I Sindaci del territorio uniti per dire no alla politica “Cagliaricentrica”

Sonia

I Sindaci del territorio uniti per dire no alla politica “Cagliaricentrica”

giovedì 05 Novembre 2015 - 10:09
I Sindaci del territorio uniti per dire no alla politica “Cagliaricentrica”

Un momento dell'assemblea dei sindaci (© foto Alessandro Pintus)

Il sindaco Andrea Soddu durante il suo intervento (© foto Alessandro Pintus)

Il sindaco Andrea Soddu durante il proprio intervento (© foto Alessandro Pintus)

Soddu: «Pigliaru e Erriu non possono assumere atteggiamenti ricattatori per far passare la riforma»

Un documento unico redatto da tutti i sindaci del territorio per dire no alla riforma sul disegno di legge 176 sul riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna, che ridefinisce l’assetto generale degli enti locali nell’Isola.

Ieri nella sala consiliare del Comune di Nuoro si sono riuniti oltre trenta i sindaci del Nuorese con la finalità di fare un fronte unico per dire no all’istituzione di Cagliari come Città metropolitana che porrebbe in un ruolo di secondo piano gli altri centri amministrativi dell’Isola specialmente quelli della Sardegna Centrale, da Nuoro alla Gallura.

Gli altri centri amministrativi, infatti, rispetto al capoluogo sardo, giuridicamente costituirebbero l’Unione dei Comuni che li porrebbe in un ruolo di secondo piano rispetto a Cagliari dove sono già concentrati la maggior parte dei poteri istituzionali.

Questo significherebbe meno finanziamenti da parte della Regione, essere meno forti e rappresentativi a livello istituzionale rispetto alla città metropolitana.

La nuova riforma, a parte Cagliari, pone il resto della Sardegna e specialmente il Nuorese in una condizione di grosso svantaggio a livello territoriale già minato dallo spopolamento, dalla disoccupazione e dal taglio dei principali servizi.

Il sindaco di Siniscola Rocco Celentano (© foto Alessandro Pintus)

Il sindaco di Siniscola Rocco Celentano (© foto Alessandro Pintus)

«La riforma degli Enti locali non può essere approvata senza un percorso di condivisione dei territori, per questo la Regione deve ascoltare le esigenze di tutti» ha affermato Andrea Soddu.

Tutti concordi nel ribadire che non ci stanno «a una riforma che non include le esigenze del Nuorese», per questo hanno deciso di fare fronte comune per arrivare a un obiettivo: il cambiamento della riforma stessa. Nei prossimi giorni verrà stilato il documento condiviso da presentare alla Regione.

«Il territorio – ha sottolineato Soddu – deve avere un ente intermedio che sia un punto di riferimento per i 52 comuni della provincia, con una rappresentatività adeguata e con delle risorse finanziarie certe. Il presidente Pigliaru e l’assessore Erriu non si possono permettere di dire che questa riforma o si approva così com’è o questo Consiglio regionale va a casa. Sono atteggiamenti ricattatori che non si dovrebbero usare in politica dove dovrebbe regnare il dialogo».

«Questa riforma non ci dà autonomia – ha aggiunto il sindaco di Siniscola Rocco Celentano – l’Unione dei comuni prevista per il Nuorese non ci consente di programmare risorse. E allora ci vuole un’area vasta tra il Nuorese l’Ogliastra e magari anche la Gallura. Proviamo a fare un percorso di questo tipo».

Il primo cittadino Martino Salis, sindaco di Oliena, ha evidenziato che nel documento bisogna evidenziare non solo le criticità ma le richieste del territorio.

Angelo Carta, sindaco di Dorgali e consigliere regionale del Psd’Az, ha rincarato: «in questo modo si obbliga il nostro territorio ad andare a Cagliari per chiedere risorse col cappello in mano. Non ci stiamo, siamo una provincia con una specificità territoriale e culturale, dobbiamo essere noi a programmare la crescita».

«Tutti uniti porteremo in Regione la nostra proposta – ha concluso il sindaco di Sarule, Mariangela Barca – se non sentiranno la nostra voce marceremo verso Cagliari con le nostre comunità».

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