Non si arresta l’inchiesta giudiziaria su Sindacopoli che ha colpito diversi Comuni dell’Isola.
Ci sono nuovi guai giudiziari per Tore Pinna, l’ingegnere di Desulo arrestato il 29 aprile scorso con l’accusa di essere il capo di una associazione a delinquere che controllava e gestiva l’assegnazione di incarichi professionali in diversi comuni della Barbagia e non solo.
Il sostituto procuratore Armando Mammone, titolare dell’inchiesta che ha portato in carcere o ai domiciliari anche altri professionisti e diversi sindaci, ha chiesto infatti al tribunale di Oristano il sequestro provvisorio di beni mobili e immobili a lui intestati per un valore che si aggira intorno ai dieci milioni di euro.
La richiesta è stata presa in esame questo pomeriggio dai giudici in camera di consiglio, che si sono riservati. A sostenere la tesi della Procura il pubblico ministero Marco de Crescenzo.
Per la difesa sono intervenuti gli avvocati Maurizio Parisi, in sostituzione dell’avvocato Giulia Buongiorno, e Daniela Meloni, che hanno sollecitato, e poi ottenuto, nuovi accertamenti sulla provenienza dei beni per i quali è stato chiesto il sequestro.
La prossima udienza è fissata per il 14 dicembre.