Oliena punta sulla valorizzazione del comparto mandorlicolo

Sonia

Oliena punta sulla valorizzazione del comparto mandorlicolo

giovedì 29 Ottobre 2015 - 12:15
Oliena punta sulla valorizzazione del comparto mandorlicolo

Oliena, il Monte Corrasi (© foto S.Novellu)

Oliena, il Monte Corrasi (© foto S.Novellu)

Oliena, il Monte Corrasi (© foto S.Novellu)

Carta: «dobbiamo valorizzare il nostro immenso patrimonio agricolo»

La mandorla nell’economia di Oliena, il futuro, il presente e i possibili sviluppi. Se si dovesse racchiudere in un titolo esemplificativo la manifestazione, prevista venerdì 30 ottobre, nella sala consiliare del comune di Oliena, la formula suonerebbe grossomodo così.

L’incontro, organizzato dall’agenzia regionale Laore, dall’Università di Sassari, dall’Istituto di scienze delle produzioni alimentari, nonché municipio barbaricino, annovera una scaletta ricca di interventi.

Oltre all’assessore all’agricoltura Valentino Carta, padrone di casa, al quale spetterà il compito di aprire l’incontro con i saluti dell’amministrazione e i progetti messi in cantiere dall’esecutivo, seguiranno gli interessanti contributi di Paola Ugas dell’Agenzia Laore Sardegna, di Maurizio Mulas, docente dell’Università di Sassari, e Angela Fadda dell’ISPA.

L’evento si arricchirà, inoltre, dell’esperienza diretta, circa l’enorme potenziale del comparto, di alcuni autorevoli testimoni. Da una parte, i giovani fondatori della società “HIVU”, Giorgio Carente e Marco Massaiu, ideatori di un’azienda appena nata che si occupa della lavorazione e della commercializzazione della mandorla. Dall’altra, Anna Gardu, apprezzata maestra pasticcera, artista di riconosciuto talento e alto livello, che con le sue creazioni targate “Horo” si è fatta conoscere e apprezzare dal vasto pubblico nazionale e internazionale.

«L’idea – spiega Valentino Carta – non è quella di limitarsi a uno o due appuntamenti isolati, che potrebbero apparire estemporanei e poco utili. Esiste, invece, la volontà politica di costruire un progetto forte, che abbia risvolti a medio e lungo termine. Vorremmo costruire un organismo a partecipazione pubblica e privata, una fondazione, che studi, valorizzi e promuova il nostro immenso patrimonio agricolo, soprattutto le colture e le varietà, le quali, nel corso del tempo, stanno andando scomparendo e verso tale direzione finalizzeremo la nostra azione e i nostri sforzi».

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