La macchina della Protezione Civile ha funzionato ma in termini di prevenzione cosa è stato fatto dal ciclone Cleopatra?
Il Ciclone si sta allontanando dalla Sardegna e piano piano si torna alla normalità.
A Torpè e Siniscola questa mattina splende il sole e la notte è trascorsa senza eccessivi problemi se non qualche allagamento che ha interessato sopratutto strade secondarie. Effettivamente ieri su trenta famiglie, sei sono state realmente allontanate dalle Forze dell’ordine dalle rispettive abitazioni per scongiurare pericoli, mentre le altre persone volontariamente e in via precauzionale hanno lasciato le loro case dopo aver subito qualche allagamento che ha riguardato le cantine.
A Nuoro città è ripresa l’attività scolastica ed è stata riaperta la galleria di Mughina anche se sulla pagina facebook della Protezione Civile molti studenti e genitori si lamentavano del fatto che era difficile raggiungere il capoluogo barbaricino dopo le abbondanti precipitazioni avvenute sul territorio
Intanto l’allarme maltempo è rientrato in tutta la Sardegna, la Protezione Civile per oggi ha emesso il codice giallo che corrisponde ad una crititcità moderata.
Strade allagate, ponti crollati, fiumi esondati e famiglie allontanate però devono far riflettere in quanto la severa lezione che nel novembre del 2013 la natura ha dato alla Sardegna con il passaggio devastante del ciclone Cleopatra – 19 morti, centinaia di sfollati e danni per milioni di euro – è servita perché ha messo in moto l’apparato della protezione civile ma non è stata utile per quanto riguarda il tutelarsi da questi eventi calamitosi.
La gente infatti si interroga: quanti alvei di fiumi, canali e pozzetti in questi due anni sono stati ripuliti? Oltre le strade ricostruite dopo Cleopatra, quanti collegamenti viari, dighe e abitazioni sono stati messi in sicurezza?
Si spera che alle prossime precipitazioni abbondanti qualcosa di concreto sia stato ralizzato senza vivere nell’incubo dei codici diramati dalla Protezione Civile
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