«Nel territorio del Nuorese non sarà tagliato alcun servizio. Si discute, piuttosto, della creazione di un un sistema integrato e di una vera e propria “rete ospedaliera sarda”».
Questo è quanto ha dichiarato oggi a Nuoro l’assessore alla Sanità regionale Luigi Arru, nel corso di un incontro con i primi cittadini del territorio tenutosi in Provincia e appena conclusosi.
La prima certezza è che l’ospedale San Camillo di Sorgono manterrà tutti i reparti e sarà inserito come gli altri presidi ospedalieri nel nuovo sistema sanitario integrato. «In ogni caso non si può più ipotizzare di avere tutti i servizi in un unico nosocomio» ha affermato Arru.
Per quanto riguarda il Nuorese si punta a trasformare il San Francesco da DEA di 1 livello a “polo sanitario rafforzato” di secondo livello. A questo proposito, sono principalmente tre i punti sui quali si basa la riforma ovvero il rafforzamento della rete ospedaliera, della rete territoriale e di quella emergenza-urgenza.
Arru ha evidenziato che dal 2012 sono bloccati 250 milioni di euro perché manca una vera e propria riforma regionale sanitaria.
In proposito è intervenuto Giovanni Arru, primo cittadino di Sorgono, il quale a nome di tutti i sindaci del territorio ha risassunto il contenuto di una lettera nella quale sono evidenziate tutte le criticità del presidio Sanitario di Sorgono e i tagli ai reparti effettuati nel tempo; il Sindaco ha precisato, poi, che la nuova riforma incentrata su un ipotetico sistema integrato di servizi della rete ospedaliera sarda non soddisfa le esigenze del territorio.
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