Ha avuto esito positivo, poco dopo le cinque di questa mattina, la vicenda dello speleologo nuorese rimasto intrappolato all’interno della grotta “Sa conca ‘e Locoli” ai piedi del Montalbo (in territorio di Siniscola) che da mercoledì sera teneva tutti col fiato sospeso.
Salvatore Manca, 49 anni, socio dello Speleo club di Nuoro, travolto da una frana e rimasto bloccato a almeno 600 metri di profondità, ha percorso l’ultimo tratto verso la luce trasportato da una teleferica che lo ha condotto all’esterno, dove ad attenderlo c’erano i medici che per tutto il tempo ne hanno monitorato le condizioni di salute.
L’uomo è stato trasportato all’ospedale San Francesco di Nuoro con un’ambulanza del 118.
Lo speleologo ha una gamba e un braccio fratturati, ma le sue condizioni generali sono buone. In tutte queste ore di permanenza in grotta è stato costantemente
assistito dal personale sanitario del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas). «Era su di morale rideva e scherzava forse per sdrammatizzare la situazione» ha detto uno dei soccorritori.
L’operazione di recupero è stata gestita da 50 uomini del Cnsas, due squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale di Nuoro e dai carabinieri di Siniscola. Ieri pomeriggio è stato necessario l’arrivo di un gruppo di disostruttori dal nord Italia per allargare un budello strettissimo in cui far passare la barella, e l’utilizzo di microcariche esplosive. Una volta fatto spazio, intorno alle 20 è iniziato il trasporto del ferito con l’autorizzazione della Prefettura di Nuoro e l’assistenza del medico e dell’infermiere, entrambi della commissione medica del Cnsas, che hanno monitorato la situazione passo passo.
L’uomo è stato assistito dal tecnici speleo subacquei, ma non è stata necessaria l’immersione con le bombole: i disostruttori sono riusciti ad allargare le pareti del punto allagato per permettere il passaggio della barella evitando di immergerla. I vigili del fuoco hanno aiutato il trasporto allestendo una teleferica esterna.
All’uscita, dopo aver adagiato il ferito nella tenda medicalizzata, tutte le persone impegnate da mercoledì notte nei soccorsi, stremate dalla fatica, si sono fermate al campo base per un breve ristoro.