L’autopsia conferma: due colpi di fucile calibro 12 hanno sfigurato metà volto e sfondato la scatola cranica di Massimiliano Langiu, di 27 anni, il muratore di Gairo ucciso domenica nelle campagne del paese in località “Spallana is Illius”.
L’esame autoptico, effettuato nel pomeriggio di ieri nell’ospedale di Lanusei dal medico legale Roberto Marcialis, ha confermato la dinamica del delitto.
Allo stesso tempo ha confermato l’orario della morte di Langiu ipotizzato dagli inquirenti: i killer sarebbero entrati in azione a metà mattinata, mentre era intento a curare i maiali nella sua porcilaia. Il cadavere, però, è stato scoperto solo in serata, alle 21 da alcuni amici.
I funerali del giovane, che lascia la moglie e una bambina piccola, saranno celebrati oggi a Gairo.
Intanto proseguono le indagini dei Carabinieri della compagnia di Jerzu, al comando del capitano Giuseppe Merola, e del Nucleo del Reparto operativo di Nuoro guidati dal capitano Luigi Mereu. I militari hanno sentito i parenti e gli amici più stretti di Langiu che non hanno dato nessuna pista utile per le indagini: secondo la loro versione il giovane non temeva un agguato tanto che si recava ogni giorno nella località impervia in cui aveva la porcilaia.
Si scava nel passato del giovane che aveva precedenti penali per reati contro il patrimonio, come furti di bestiame. I Carabinieri, coordinati dal pm della procura di Lanusei, Luisa D’Inella, cercano di capire se ci sia un collegamento fra l’omicidio di Langiu e quello dell’operaio forestale 63enne Aldo Caboi, avvenuto nel novembre scorso, quando era stato ferito anche Fabrizio Ligas, di 33. L’unica attinenza sembra essere quella del collegamento fra la località dove Langiu gestiva la porcilaia e quella dove aveva il suo allevamento Aldo Caboi, terreni comunali che entrambi avevano in concessione.
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